L’utilizzo del combustibile da rifiuti di qualità elevata nei cementifici e nelle centrali elettriche garantisce un risparmio di 650 milioni di euro all’anno. E’ la stima di Nomisma Energia, rilevata nell’ambito di uno studio sulle potenzialità di impiego del combustibile da rifiuti di qualità elevata (Cdr-q), presentato a Roma. Nel dettaglio, secondo i dati di Nomisma Energia, si risparmierebbero 158,1 milioni per il consumo dei combustibili fossili importati; 137,4 milioni per minori emissioni di Co2; 342,9 milioni per il valore dei certificati verdi per elettricità rinnovabili e 11,3 milioni per il valore dei certificati bianchi per il risparmio energetico dei cementifici. I benefici, secondo quanto sottolinea lo studio, non sono solo economici ma anche ambientali, visto che il Cdr-q garantisce – si legge nel comunicato – “la riduzione delle emissioni di Co2 di 7 milioni di tonnellate all’anno, l’aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili per 2,7 Twh all’anno e il risparmio energetico di 0,33 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno nei cementifici“. Il Cdr-q e’ un particolare tipo di combustibile che si ricava dalla lavorazione dei rifiuti, ottenuto dalla separazione, lavorazione e ri-composizione dei rifiuti solidi urbani, e deve essere impiegato nella co-combustione in centrali elettriche o nei cementifici. “Dal 1995 al 2007 – si legge nella nota – la produzione di rifiuti urbani in Italia e’ cresciuta del 27%, 7 milioni di tonnellate in più ad un nuovo record di 33 milioni di tonnellate. L’Italia e’ fra i Paesi più arretrati in quanto destina ancora gran parte dei propri rifiuti, oltre il 60%, a discarica, contro un valore medio europeo del 38%”. Il vantaggio del Cdr-q “riguarda il suo contenuto di biomassa, circa il 50%, che in tutti i Paesi industrializzati e’ riconosciuta essere una fonte rinnovabile“.
Fonte: Nomisma
Combustibile da rifiuti: qualità e risparmio
di 21 Febbraio 2008Commenta