In quest’anno olimpico infiammato dal caso Tibet, Luca Pancalli (Presidente del Comitato italiano Paralimpico) lancia una proposta: “Mi piacerebbe tanto vedere hostess sulla sedia a rotelle premiare gli atleti a Pechino, sarebbe il più bel messaggio di integrazione e di rispetto dei diritti delle persone”. Il comitato cinese ha scelto le hostess per le premiazioni olimpiche secondo criteri razziali che escludono, tra le altre, le tibetane: colore della pelle e forma del viso. Una notizia che lascia stupiti e fa riflettere attorno ad una delle tante assuefazioni della società moderna. Basta pensare allo stereotipo della modella che ha già provocato l’ anoressia di molte ragazze. Il Comitato cinese dice che le hostess dovranno incarnare la salute e la bellezza del corpo umano. Ma Pechino, oltre alle olimpiadi, ospiterà anche i giochi Paralimpici che rappresentano (al di là del fatto sportivo di alto livello) l’ incredibile risorsa che la diversità può offrire, dal contesto sportivo a quello sociale. Notizie come quella delle hostess scelte sulla base di criteri razziali stridono con l’impegno che Pechino dovrebbe aver preso responsabilmente. Il viaggio della torcia olimpica dovrebbe ricordare la pace, il dialogo e la fratellanza che sono i valori che Olimpiadi e Paralimpiadi dovrebbero comunicare al mondo. La questione tibetana e quella dei diritti umani in Cina risalgono a molti anni fa, ma non avremmo mai assistito a questa amplificazione dei temi senza le olimpiadi a Pechino.
La Cina seleziona per le olimpiadi hostess sane e belle e rigorosamente cinesi
di 15 Aprile 20081
lorenzo 23 Ottobre 2009 il 19:45
in marzo 2010 vafdo in cina a pechino cerco ragazza che parli un pocoo di italiano che mi accompagni in giro ovviamente pagherei quello che mi chiede vi prego aiutatemi non conoscendo il cinese e l’inglese ho assolutamente bisogno dio aiuto…ovviamemnto non cerco professionisti che costano troppo