Celiachia. Sintomi, diagnosi, test, alimenti per celiaci

di Redazione 14

Solo una persona su dieci sa di essere celiaco (intollerante al glutine). La celiachia è una patologia sempre più diffusa in Italia. E’ una malattia subdola perché molto spesso non diagnosticata. I sintomi della celiachia sono infatti generici e imprecisi, possono essere riferiti a molti fattori e solo in un secondo tempo si pensa alla celiachia. Secondo le stime in Italia sarebbero circa 400 mila le persone affette da celiachia, eppure solo a pochissimi, addirittura uno su dieci, sarebbe stata diagnosticata. Per quanto diffusa, la celiachia è certamente sottostimata. La celiachia è una intolleranza permanente al glutine (una sostanza proteica presente in avena, orzo, segale e frumento) che, una volta introdotta, provoca una reazione tossica nell’ intestino per cui i cibi ingeriti non vengono più assimilati. Gli alimenti non digeriti possono portare a un’infiammazione cronica della mucosa che può provocare diarrea, vomito, mancanza di appetito, gonfiore addominale, arresto della crescita (di qui l’ importanza di diagnosticarla con tempestività nei bambini) e perdita di peso.
DAI SINTOMI ALLA DIAGNOSI
Non sempre la celiachia si presenta in modo chiaro. Un tipo di celiachia, definita silente, è pressoché asintomatica (cioè priva di sintomi). Ugualmente subdola è la forma definita atipica che ha sintomi diversi e prevalentemente non riferibili all’ intestino, come ad esempio l’ anemia o la dermatite erpetiforme. La celiachia che gli studiosi definiscono tipica, però, ha una sintomatologia ben identificabile: arresto della crescita (nei bambini dopo lo svezzamento), diarrea, debolezza, perdita di peso, gonfiore addominale e turbe dell’ umore. In presenza di uno o più di questi disturbi è sempre bene sentire lo specialista ed effettuare il test. Vi sono casi, infine, in cui i sintomi sono un po’ meno specifici come disturbi allo stomaco, facilità alle fratture, crampi muscolari e ferite alla bocca.

QUANDO SI MANIFESTA LA CELIACHIA
In teoria l’ intolleranza al glutine può manifestarsi a qualsiasi età anche se è più frequente nella prima infanzia, quando si introducono nell’ alimentazione, con lo svezzamento, alimenti a base di glutine. Capita però che la celiachia insorga anche dopo un trauma, un incidente, un’ operazione chirurgica o un periodo di grande stress emotivo. La dinamica, in questo caso, non è chiara nemmeno agli specialisti e va da sé che la diagnosi diventa ancora più difficile perché i sintomi possono essere mal interpretati. Per questo è bene imparare a individuare determinati segnali da riferire tempestivamente allo specialista che potrebbe verificarli e decidere se è il caso o meno di fare il test per individuare l’ intolleranza. Ci sono alcune categorie di individui che sarebbe bene si sottoponessero al test. In particolare: chi ha una familiarità con il disturbo, ovvero ha parenti prossimi che soffrono di celiachia, i bambini che hanno una crescita rallentata e tutti coloro che presentano sintomi riferibili alla malattia. La percentuale di trasmissione della celiachia tra i parenti di primo grado non supera il 20%. E’ difficile quindi parlare di vera e propria ereditarietà piuttosto, gli specialisti, sono concordi nel ritenere vi sia una certa predisposizione familiare. In particolare la malattia si associa a degli antigeni del complesso maggiore di istocompatibiità (HLA).

TEST PER L’ INTOLLERANZA AL GLUTINE
Inizialmente, per togliersi il dubbio, si possono eseguire accertamenti meno invasivi come ad esempio un semplice esame del sangue che ricerchi però degli anticorpi specifici: gli AGA, anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG e gli EMA, anticorpi antiendomisio di classe IgA. ). Nel primo caso si indaga sulla glandina, una delle proteine che costituiscono il glutine, nel secondo sull’ endomiso, un costituente dei tessuti. Va detto che i due test, se presi singolarmente, non danno risultati certi. Può capitare infatti di trovare anticorpi alla gliandina anche in persone non affette da celiachia. Quando però entrambi i test concordano sul risultato (positivo o negativo) è certo si possa confermare, nel primo caso, o escludere, nel secondo, la diagnosi di celiachia. Recentissimo, il test sugli Anti-transglutaminasi che dosa gli anticorpi di classe IgA. Per arrivare però a una diagnosi definitiva, in genere lo specialista consiglia di eseguire una biopsia intestinale, prelevando un frammento di tessuto sul quale eseguire l’esame istologico onde verificare se i villi sono stati danneggiati.

CONSEGUENZE DELLA CELIACHIA
La celiachia è da considerarsi una malattia importante soprattutto per i bambini piccoli perché ne rallenta la crescita e lo sviluppo. Anche nelle persone adulte, però, il cattivo o parziale assorbimento delle sostanze nutritive può portare ad altre complicanze. In particolare :
Osteoporosi: perché assorbire poco calcio può indebolire la struttura ossea
Calcolosi renale: dovuta alla perdita di calcio e grassi
Anemia: per la carenza di ferro, vitamine e minerali
Convulsioni o epilessia : perché si assorbono pochi folati il che favorisce la formazione di depositi di calcio cerebrali
Aborti: ve ne è una maggiore incidenza data dalla carenza di folati
Problemi alla tiroide: chi è affetto da celiachia è tre volte più soggetto a soffrire di affezioni tiroidee

LA CURA PER LA CELIACHIA: LA DIETA SENZA GLUTINE
Il problema della celiachia è innanzitutto diagnosticarla. A questo punto basta adottare una dieta priva di glutine per vedere scomparire totalmente i sintomi. Non solo, anche la mucosa intestinale, lentamente, torna alla normalità. Inizialmente, però, per correggere le carenze alimentari, lo specialista può prescrivere integratori alimentari a base di vitamine e minerali. Anche una volta raggiunto un buono stato di salute, però, è bene rispettare i divieti in materia alimentare perché dosi anche minime di glutine possono scatenare l’ immediata insorgenza dei sintomi. Dalla malattia, infatti, per il momento non si guarisce. Non è indispensabile però rinunciare a vita a dolci, caramelle, creme, pizza e pasta, in commercio, infatti, si possono trovare molti prodotti di questo tipo adatti ai celiaci. Tra l’altro, molti, si possono ritirare gratuitamente in farmacia perché sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In questo caso il tetto di spesa viene calcolato in base al fabbisogno calorico individuale.

UNA SPERANZA PER IL FUTURO
La ricerca, negli ultimi anni, ha fatto passi da gigante, in particolare gli scienziati sono riusciti ad identificare la parte di glutine indigesta ai celiaci. Adesso tutti gli sforzi sono concentrati a trovare un enzima capace di scomporre proprio questo frammento di glutine. In futuro potrebbe quindi essere messo in commercio un farmaco da assumere quando si mangia qualche alimento proibito. Un’altra bella notizia arriva dall’Australia: gli studiosi hanno scoperto una proteina in grado di sollecitare la risposta immunitaria dell’ organismo. Adesso lavorano allo studio di un vaccino preventivo.

ALIMENTI AMMESSI E ALIMENTI DA EVITARE PER I CELIACI
Vi sono alimenti ad alto contenuto di glutine e quindi da considerarsi tossici che devono assolutamente essere banditi dalla dieta, altri che ne contengono una minima quantità e sono da ritenersi percentualmente rischiosi e infine alcuni che si possono mangiare tranquillamente. Ci sono gesti che compiamo meccanicamente senza pensare alle conseguenze. Inghiottire una pillola ad esempio, può essere dannoso. Capsule e compresse, infatti, possono contenere amido. Massima attenzione deve anche essere posta in cucina. Vietato riutilizzare l’olio per friggere (potrebbe essere stato contaminato da cibi infarinati o impanati), vietato utilizzare la stessa macchinetta del caffè per preparare quello d’orzo. Attenzione, infine, ai prodotti commerciali confezionati, spesso addizionati con emulsionanti o addensanti a base di cereali.
In particolare semaforo rosso (alimenti vietati) per:farine di orzo, avena, segale e frumento; pasta; pane; pizza, focaccia, fette biscottare cracker e grissini; biscotti, torte confezionate, snack e merendine; pasta fresca, ravioli e gnocchi; yogurt ai cereali o al malto; creme (besciamella, crema pasticcera ecc.) a base di farina; alimenti impanati; minestroni già pronti con cereali; birra; caffè d’orzo o segale; whisky, gin e wodka.
Semaforo giallo (aliementi pericolosi) per: panna montata, budini, purè istantaneo, yogurt alla frutta, formaggi fusi e sottilette, insaccati, marmellate, nutella e cioccolata, gelati già confezionati, dadi, caramelle e gomme da masticare, maionese, senape e salsa di soia, oli di semi vari.
Semaforo verde (alimenti consentiti) per: riso, pasta speciale senza glutine, semolino di riso, farina di miglio, soia, mais, riso, castagne, ceci e tapioca, carne, pesce, pollame, polenta, uova, latte e formaggi, tutti i tipi di verdura, tutti i tipi di frutta fresca, legumi, frutta secca e sciroppata, bevande gassate (aranciata, coca, chinotto), caffè e Tè, liquori (grappa, rum ecc. ad esclusione di quelli già citati sopra negli alimenti vietati e pericolosi), vini, spumanti e champagne, gelati e sorbetti fatti in casa, torte, dolci e biscotti fatti in casa con le farine permesse, zucchero e miele, budini preparati in casa, burro, oli di oliva, mais, vinaccioli, soia, riso, girasole e arachide.

(Tratto da Naturalia Domus– SEZIONE MANGIAR SANO articolo a cura di Silvia Lucchi – B&P Editori Free Press – www.bp-editori.it)

Per maggiori informazioni sulla Celiachia: AIC Associazione Italiana Celiachia www.celiachia.it

Commenti (14)

  1. Sul web ho trovato test per una autodiagnosi http://www.ladiagnosi.com . Il test e il sito realizzati da Eurospital, società farmaceutica che produce un test per l’autodiagnosi della celiachia.

  2. Come pubblicato sul sito AIC, l’associazione italiania “leader” e riferimento per tutto quel c he riguarda il mondo della “celiachia si apprende che:

    Il test non sostituisce assolutamente l’esame bioptico per la diagnosi definitiva di celiachia.
    Dopo l’avvio della dieta senza glutine i marcatori sierologici di celiachia sono anti-gliadina (anti-AGA); anti-endomisio (anti-EMA) e anti-trasglutaminasi serica tissutale (anti-tTG). I loro valori tendono a normalizzarsi, generalmente nell’arco di qualche mese.
    Gli AGA-IgG possono permanere elevati per periodi più lunghi di tempo, per un fenomeno di “memoria immunologica”. Mentre la persistente positività di AGA, EMA e tTG indica una scarsa aderenza alla dieta gluten-free.
    E’ bene tuttavia tenere presente che l’introduzione di minime quantità di glutine (le cosiddette “tracce” presenti a seguito di contaminazione o per aggiunta di additivi contenenti glutine quale l’amido di grano) raramente è in grado indurre la positivizzazione della sierologia celiaca. Valori elevati dei marcatori sopraelencati indicano “macro” trasgressioni alimentari.

  3. Sui cereali vietati pare che l’avena sia stata riammessa anche se bisogna essere cauti perchè è spesso contaminata.
    Sul vaccino o sulla pillola non è come si crede, in quanto non sostituiranno la dieta ma saranno utili in caso di piccole contaminazioni.
    Confermo che il test non sostituisce la diagnosi
    Ho trovato diverse news, informazioni e video su questo sito: (http://www.celiachiamo.com) su cui tra l’altro vendono diversi prodotti senza glutine a ottimi prezzi. Io trovo utile rifornirmi da loro per tanti prodotti che non trovo quasi mai nella mia città.

  4. Sono una ragazza,ho 24 anni…oggi dopo mesi di controlli è vari accertamenti i medici sono riusciti a darmi due diagnosi:Sono celiaca e ho l asma bronchiale da polvere.Magari non è niente di che, potevano scoprire di peggio ma io ci sto male.So, anzi ci spero, che presto riucirò ad accettare questi cambiamenti di vita forzati.Sono felice malgrado tutto perchè so che presto , con le cure giuste, tornerò a stare bene e a VIVERE!……..Però no,la gastro non la faccio più!!!!!!!!!

  5. Sono una ragazza,ho 24 anni…oggi dopo mesi di controlli e vari accertamenti i medici sono riusciti a darmi due diagnosi:Sono celiaca e ho l asma bronchiale da polvere.Magari non è niente di che, potevano scoprire di peggio ma io ci sto male.So, anzi ci spero, che presto riucirò ad accettare questi cambiamenti di vita forzati.Sono felice malgrado tutto perchè so che presto , con le cure giuste, tornerò a stare bene e a VIVERE!……..Però no,la gastro non la faccio più!!!!!!!!!

  6. sono un ragazzo di 35 anni da uno ho scoperto di essere celiaco, devo dire che non mi e’ cambiato molto a parte il posto dove fare la spesa visto che non ci sono molti negozi che vendono questi articoli a parte le farmacie.

  7. io faccio la dieta senza glutine da 13 anni e sto molto peggio di prima ,perche’?

  8. ho 53 anni e da un mese mi è stato diagnosticato intolleranza al glutine ,elatte e derivati come mai in età adulta.

  9. ho 13 anni e da piu di 10 anni ke sono a celiaca e l’anno scoperto a 3 anni i miei genitori

  10. CIAO HO 36 ANNI, MI è STATA DIAGNOSTICATA L’ALLERGIA AL GRANO QUINDI DEVO MANGIARE ALIMENTI CHE UTILIZZANO I CELIACI (CHE COSTANO UN BOTTO) MA NON POSSO AVERE IL BUONO PERCHE’ NON SONO CELIACA. C’E’ QUALCUNO NELLA MIA STESSA SITUAZIONE E PUò DIRMI COME POSSO FARE X RIMEDIARE A QUESTA COSA? OLTRE IL DANNO LA BEFFA!!!
    GRAZIE MARZIA

  11. sii marzia, anche io ho il tuo stesso problema!! a te qualcuno ti ha dato consigli?? xkè è vero ke costano molto e nn essendo celiaca nn ho diritto ai buoni.

  12. Sii, marzia, anche io (che ho 13 anni) sono nella tua stessa situazione: non sono celiaca, ma devo stare a dieta in ogni caso. Hai ragione gli alimenti costano molto e non avendo la celiachia non ho diritto ai buoni. Qualcuno sa dirmi come posso fare ad evere in tasca un minimo buono??

    Eleonora

  13. Ciao io sono Cinzia o saputo ieri che mio figlio e’ allergico al grano non so’ bene come gestire la situazione ma devo seguire la dieta dei ciliaci?

  14. Tutti i cereali contengono glutine. Non la gliadine ma sono dannosi lo stesso. E quelli considerati pseudo cereali, come la quinoa, contengono anti-nutrienti o sostanza infiammatorie. Per chi ha subiti i danni del glutine meglio evitare qualsiasi cibo infiammatorie (oli vegetale tipo girasole!, legumi soia).
    Per quanto riguarda la carne…
    Nota che la carne in Italia è quasi SEMPRE da animali finiti con cereali (con glutine). Per una dieta ottimale, specialmente per chi è intollerante a glutine e no, è meglio scegliere prodotti animali (anche burro e formaggi) proveniente da animali non solo allevati ma finiti o ingrassati con erba (solo).
    Per ora l’unica in Italia che offre la carne del genere e GrassFed Europe

    So che per alcuni suona difficile evitare cosi tanti alimenti.. ma pensa nel senso che sta evitando le malattie non le sfiziosità.

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