Nei rimedi contro la cellulite va inserita anche una dieta e una alimentazione sana. Una dieta anticellulite per contrastare l’ inestetismo della cellulite va associata ad attività fisica e trattamenti (creme o massaggi). Ma l’ alimentazione ha ovviamente un ruolo molto importante per contrastare la cellulite. Iniziare una dieta comporta dei sacrifici. Per fortuna nel trattamento della cellulite si ha più che altro un mutamento delle proprie abitudini alimentari, senza grandi restrizioni, dato che la cellulite è un inestetismo che può colpire sia le donne magre come le donne grasse e non è sempre associata al sovrappeso: anche una donna in peso forma può avere la cellulite dovuta a ritensione idrica (ritensione dei liquidi).
DIETA ANTICELLULITE: cosa mangiare e cosa evitare
Le regole basilari da applicare in una dieta per la cellulite sono le seguenti:
– riduzione dell’ apporto calorico solo in caso di effettiva necessità: un calo di peso rapido e violento può di per sé dar luogo a inestetismi come il rilassamento dei tessuti e una perdita di elasticità della pelle che porta alla formazione delle smagliature;
– evitare salse, intingoli, pietanze pasticciate, scatolame, cibi preconfezionati, precotti e salumi (dove il sale è nascosto);
– cercare di evitare le fritture, cucinando al vapore, bollito, ai ferri, con padelle antiaderenti, a microonde;
– evitare i superalcolici e non bere più di un bicchiere di vino (meglio se rosso) a pasto;
– acqua a volontà: bere almeno 2 litri di acqua oligominerale al giorno (possibilmente lontano dai pasti) aiuta sia l’ intestino sia l’ emuntorio renale, che è il filtro del nostro organismo;
– ridurre globalmente i grassi alimentari, soprattutto quelli apportati dai formaggi, e i grassi di condimento, dando la preferenza all’ olio, preferibilmente extravergine d’oliva e a crudo;
– minor consumo di zuccheri raffinati, dolci, gelati, bevande gassate e zuccherate, cioccolato e caramelle;
– ridurre l’ apporto del sale, sia quello aggiunto agli alimenti, sia quello già presente al loro interno, pertanto meno insaccati e formaggi stagionati;
– aumentare nella dieta la quantità di potassio, il minerale che stimola la diuresi (cioè l’eliminazione dell’acqua attraverso l’apparato urinario) e quindi lo smaltimento dei liquidi in eccesso: ne sono ricchi soprattutto le verdure a foglia verde, i pomodori, le patate, certi frutti, i cereali e le carni;
– evitare un’ eccessiva fermentazione intestinale, ricorrendo eventualmente a erbe quali il finocchio, la malva e il cumino;
– cercare di avere un’ alimentazione il più possibile varia, spezzettata nel corso della giornata in più momenti-pasto e adattata alla stagionalità degli alimenti (preferire gli alimenti di stagione);
– ricordarsi che la prima digestione si compie in bocca attraverso una corretta ed efficace masticazione degli alimenti, pertanto occorre mangiare lentamente, seduti, con calma, masticando bene il cibo possibilmente senza guardare la tv o leggere il giornale mentre si mangia;
– mangiare molta verdura, soprattutto cruda, dando la preferenza agli alimenti ricchi di fibre, in grado di regolarizzare il transito intestinale;
– imparare a leggere le etichette: così come nei cosmetici anche negli alimenti la chiave di lettura è sempre scritta, in piccolo, ma c’è. Attenzione quindi agli ingredienti subdoli in grado di vanificare i vostri sforzi. Un esempio? Comprate un grissino integrale e dentro poi c’è lo strutto oppure una merendina spezza fame che può contenere il liquore!
Completare la propria dieta con l’ esercizio fisico, così da stimolare il tono e l’ elasticità delle masse muscolari dei tessuti;
contrastare l’ interferenza negativa esercitata dai cosiddetti radicali liberi, pertanto: apporto maggiore di oligoelementi (soprattutto zinco, cromo e selenio), di vitamine (soprattutto vitamina C, vitamina E, vitamina A) e di acido alfa-lipoico.
È inutile dunque sottoporsi a diete forzate, sconclusionate e senza controllo, in grado di danneggiare notevolmente l’ organismo e il metabolismo della persona: l’ alimentazione per contrastare la cellulite deve essenzialmente orientarsi verso criteri qualitativi e non necessariamente quantitativi (ovviamente non esagerate con la quantità delle porzioni).
Fonte: Dott. Umberto Borellini