Aids: Vaccini preventivi anti-Hiv sotto accusa. Bloccato il piano Pave in Usa
Negli Stati Uniti le autorità sanitarie hanno bocciato il Piano Pave per la sperimentazione di un vaccino preventivo contro l’ Aids: non è sicuro e potrebbe addirittura aumentare il rischio di infezione.
Intanto in Italia è ricomparso il vaccino ideato da Barbara Ensoli, ricercatrice dell’ Istituto Superiore della Sanità, con l’ annuncio di un nuovo studio sull’ uomo.
Il mondo scientifico sembra dividersi. Una delle massime autorità mondiali nella ricerca sull’ Hiv, Antony Fauci dei National Institutes of Health americani, ammette che probabilmente la strada percorsa finora non è quella giusta e che servono nuove idee per arrivare a costruire un vaccino efficace.
Ma, del resto, non bisogna dimenticare che dopo anni di studio non esiste ancora ad oggi un vaccino contro la malaria e che anche per la cura all’ Aids si può imparare dai fallimenti.
Della prevenzione non si può comunque fare a meno perchè una malattia infettiva come l’ Aids non si elimina soltanto con la vaccinazione.
Secondo gli esperti, nella migliore delle ipotesi ci vorranno degli anni prima di arrivare ad un farmaco preventivo contro l’ Hiv.
La sospensione del Progetto Pave (Partnership for Aids Vaccine Evaluation, un gruppo finanziario del governo americano) è arrivata dopo che nel settembre scorso il vaccino preventivo anti-Aids, messo a punto dall’ Industria Merk e sperimentato in 9 paesi su 3000 persone ad alto rischio di contagio con l’ Hiv per valutarne l’ efficacia, ha dimostrato che i vaccinati finivano per infettarsi più dei non vaccinati.
Non è il primo fallimento della lotta all’ Aids: qualche tempo fa un altro preparato, il Vaxgen, sperimentato in Thailandia, non aveva offerto nessuna difesa contro l’ infezione da Aids.
Ma nel mondo sono ancora in corso secondo lo Iavi (International Vaccines Initiatives) almeno 35 trial dove si sperimentano vaccini in fase I e II per valutare non tanto la capacità del vaccino di proteggere dalla malattia da Hiv (questa attività si verifica nella fase III), ma l’ assenza di effetti collaterali e la risposta immunitaria dell’ organismo.
Anche in Italia, oltre alla sperimentazione della Ensoli, è partita un’ altra sperimentazione con un preparato (in sigla At20KLH) ideato da Arnaldo Caruso, microbiologo all’ università di Brescia.
Si tratta però di un vaccino pensato come cura da somministrare alle persone già infette in associazione con i farmaci, non come prevenzione all’ Aids.
Ci vorranno anni prima di arrivare ad un vaccino preventivo. Per arginare l’ infezione da Hiv non c’è alternativa: occorre modificare i comportamenti e usare sempre il preservativo prima dei rapporti a rischio.