La salute delle donne italiane e il divario tra Nord e Sud nella ricerca dell’ osservatorio Onda
Le donne italiane sono tra le donne che vivono di più al mondo, al quarto posto dopo svedesi, svizzere e abitanti di San Marino.
Ma la salute delle italiane, soprattutto negli ultimi 15 anni di vita, non è delle migliori anche se varia da una regione all’ altra: l’ incidenza di malattie cardiovascolari e tumori aumenta al Sud.
Lo conferma la ricerca riportata nel libro La Salute Della Donna (Franco Angeli) pubblicato a cura dell’ Osservatorio Nazionale Sulla Salute Della Donna (Onda).
I dati raccolti evidenziano infatti un divario tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud dove la salute della donna è più trascurata e dove è scarsa l’ adesione agli screening preventivi, lo conferma Walter Ricciardi, direttore dell’ istituto di Igiene all’ università Cattolica di Roma e curatore del Libro Bianco.
La mammografia ha il 90% di copertura al Nord, quasi il 100% al Centro, meno del 40% al Sud.
Non tutte le regioni in Italia sono in grado di garantire servizi di diagnosi e cura adeguati, non è un problema di risorse ma piuttosto un problema di organizzazione.
Un esempio positivo è il Progetto Basilicata Donna che ha diffuso in maniera capillare i programmi di screening per il tumore al seno e al collo dell’ utero con un risultato ottimo: un’ adesione del 60%, superiore a quella di alcune regioni del Nord.
Una maggiore adesione delle donne agli screening preventivi significa un decremento delle mortalità: per i tumori al seno scoperti precocemente la sopravvivenza è tra il 75 e il 98%.
Si registra inoltre un aumento dei tumori ai polmoni soprattutto al Nord, tra le cause principali ci sono il fumo e la cattiva alimentazione.
Invece le malattie cardiovascolari e il diabete sono in aumento al Sud, in particolare in Campania e in Sicilia: l’ abbandono della dieta mediterranea e l’ abitudine ad una vita sedentaria aumentano l’ incidenza dei fattori di rischio per il cuore, come l’ obesità.
Al Nord prevalgono malattie neurodegenerative e forme depressive: il 7,5% delle donne sopra i 65 anni rispetto al 5,2% degli uomini sono colpite da Alzheimer con problemi di assistenza adeguata che rischiano di portare a depressione e disturbi del sistema immunitario.