Milano Expo 2015 e la battaglia dei grattacieli nel progetto Citylife
Dopo aver demolito quel che ancora restava della vecchia zona fieristica di Milano, si è riacceso il dibattito tra i sostenitori del progetto Citylife e il fronte degli oppositori.
Prima scommessa: verrà raddrizzato il grattacielo milanese di Daniel Libeskind, l’ architetto del nuovo World Trade Center di New York, o lo si lascerà così com’ è sulla carta, un pò storto ?
In realtà la questione è molto più profonda. Ci si chiede infatti se questo grattacielo del grande architetto americano, insieme alle altre due torri e ai numerosi edifici del nuovo complesso che rimpiazzerà la vecchia zona fieristica, sarà funzionale per la città di Milano.
I realizzatori sostengono che il loro progetto si ispira ai principi di vivibilità urbana.
La superficie del nuovo quartiere sarà solo pedonale (spiegano nei loro comunicati ufficiali) e caratterizzata da vie, piazze, percorsi nel parco e piste ciclabili, mentre viabilità e parcheggi saranno completamente interrati.
Anche la Torre Velasca e il grattacielo Pirelli furono preceduti da molte polemiche prima della loro realizzazione.
Ma secondo gli scettici, nel progetto Citylife spiccherà di più l’ opera che la reale funzione o il beneficio per Milano.
Per gli oppositori al progetto, gli architetti sono senz’ altro bravi, ma le loro opere non sono affatto originali: ricordano cose già viste in altre città del mondo; le torri ad esempio, presenti nel progetto Citylife, non hanno nessuna aderenza con la vita della città di Milano.
Il nuovo quartiere del progetto Citylife rischia di rimanere un’ isola staccata dal resto della città senza tenere in considerazione le reali aspettative della gente di Milano che, dopo l’ Expo, continuerà a vivere nella città.
Dante 27 Settembre 2008 il 17:12
Ho vissuto a Milano tanti anni fa, a me personalmente i grattacieli piacciono perchè penso siano un senso di modernità e di evoluzione urbanistica per l’impiego di nuovi materiali, che si pratica da tempo quasi intutto il mondo. Quello storto non mi significa granchè, io, da profano lo sostituirei con uno diritto che soddisfi comunque qualsiasi attività abitativa e commerciale, collegherei con una serie di costruzioni l’ex quartiere fiera con i nuovi insediamenti edili di Porta nuova in modo da farne una Manatthan milanese. A parte la battuta penso che sia molto indovinato, invece, puntare a rivalutare al massimo i Navigli che sono la massima espressione della storia, della cultura e della evoluzione della intera città, soprattutto sotto l’aspetto turistico. Grazie
stefano 15 Agosto 2009 il 17:05
Questo progetto deve essere portato fino alla fine perchè è una cosa meravigliosa….Milano sarà così all’altezza di molte altre città, non capisco la gente contraria è solo un bene per Milano. Spero che il progetto rimanga come è .perchè è una cosa a dire poco favolosa…. W il CityLife !!!!