Sterilità maschile e femminile e Clamidia. Sintomi, diagnosi e cura
La chlamydia (comunemente detta clamidia), è una malattia causata da un batterio, il Chlamydia Trachomatis, che si trasmette mediante ogni tipo di rapporto sessuale.
La clamidia è oggi la più diffusa tra tutte le malattie a trasmissione sessuale. La clamidia è responsabile della sterilità sia maschile sia femminile.
SINTOMI DELLA CLAMIDIA
I sintomi più comuni della clamidia sono una secrezione bianca o gialla (dal pene nell’ uomo, dalla vagina nella donna), febbre, uretrite e cistite, dolori ai testicoli nell’ uomo. Tuttavia, circa nella metà dei casi la clamidia risulta asintomatica (priva di sintomi), e quindi il soggetto non è consapevole di averla contratta; per questo è consigliato fare una visita specialistica di controllo da uno specialista almeno una volta all’ anno.
DIAGNOSI DELLA CLAMIDIA
Nella donna la clamidia si individua tramite un tampone inserito a livello cervicale come nel pap-test, nell’ uomo tarmite la spermocultura (esame del liquido spermatico), con tamponi uretrali o indagini al PCR sull’ urina.
Alcuni dei metodi di laboratorio per diagnosticare la Chlamydia sono:
– Metodo Immunoistochimico (EIA): è il metodo più diffuso in Italia, è il famoso e diffuso Microtrack. La capacità di individuare il batterio è del 78-85%, la sicurezza della diagnosi invece non è elevatissima;
– Metodo Colturale: ha un’ alta sicurezza della diagnosi;
– Metodo di Amplificazione Genica PCR (polymerase chain reaction): è il metodo più sicuro attualmente in Italia. È anche il metodo più costoso e va utilizzato come controllo a distanza di 1 mese dalla fine della terapia.
CURA DELLA CLAMIDIA
La clamidia, una volta diagnosticata, viene curata con antibiotici (di solito sono indicati la zitromicina o doxciclina); alcuni studi hanno evidenziato che se la clamidia nella donna può essere causa di infertilità, anche nell’ uomo questo batterio (salendo fino alla prostata) può diventare una concausa di sterilità.
Per evitare di contrarre la clamidia, occorre usare sempre il presenvativo nei rapporti occasionali o a rischio.