La bellezza del seno della donna nella storia, nel teatro, nel cinema. Esistono veri canoni di bellezza del seno femminile ?
Il seno, simbolo della bellezza femminile e della maternità, ha sempre ricoperto un ruolo importante nella storia, nell’ arte, nella letteratura e nel teatro. Più recentemente il ruolo del seno si è rivelato in diversi campi dal cinema, alla televisione alla pubblicità. Il primo seno nudo della storia del cinema è attribuito a Clara Calamai nel film “Cena delle Beffe” di Alessandro Blasetti del 1941, mentre l’ anno successivo Doris Duranti, quando il suo seno apparve sugli schermi commentò: “Il mio è il primo seno ripreso all’ impiedi, appare eretto, come di natura, orgoglioso, senza trucchi, invece la Calamai si fece riprendere sdraiata, che non è una differenza da poco”.
Ma cosa è che rende bello un seno piuttosto che un altro ? È la dimensione del seno, il volume del seno, la forma, il capezzolo, l’ areola ?
ANATOMIA DEL SENO FEMMINILE
Per capire il ruolo del seno in campo estetico è fondamentale conoscere l’ anatomia della mammella, e di “mammella” si deve parlare in quanto, nel linguaggio comune, viene spesso usata la parola Seno che risulta essere errata.
La mammella può essere idealmente suddivisa in quattro quadranti, costituiti da due linee perpendicolari che si intersecano presso il capezzolo, andando a formare il quadrante supero-esterno, infero-esterno, infero-interno e supero-interno. La mammella è composta da tessuto ghiandolare formato da lobuli che producono il latte e da dotti “galattofori” che trasportano il latte e che confluiscono e si aprono all’ esterno in prossimità del capezzolo che è posto al centro dell’ areola; inoltre la mammella è composta da tessuto connettivo e tessuto adiposo o grasso (circa l’80%) che circonda irregolarmente i lobuli ghiandolari.
Mentre nelle giovani donne, la mammella è composto per la maggior parte da tessuto ghiandolare, successivamente i lobuli vengono sostituiti dal tessuto adiposo a causa dell’ invecchiamento e del cambiamento dell’ equilibrio ormonale. Particolarmente importante è la cute che ricopre le mammelle, con la sua duplice funzione di contenimento e di sostegno. La mammella non possiede una muscolatura propria, ma è in rapporto con il muscolo grande pettorale attraverso i legamenti sospensori del Cooper. Questi legamenti, poiché non sono tesi, tengono conto del movimento naturale della mammella, mentre il loro progressivo e fisiologico allungarsi con l’ età ne determina la caduta (ptosi della mammella comunemente detta seno cadente). Gli unici muscoli presenti nelle mammelle sono quelli situati attorno ai dotti lattiferi atti ad espellere il latte e quelli presenti nel capezzolo che hanno il compito di ergerlo.
Generalmente il capezzolo ha una forma cilindrica o conica, è alto circa 1-1,5 cm ed è ricoperto da cute rugosa. L’ areola, cioè la zona che contorna il capezzolo, ha una dimensione variabile ed è costituita da una cute pigmentata, sottile, con piccole sporgenze sparse in modo irregolare determinate dalle ghiandole sebacee. Esistono, inoltre, altre ghiandole lattifere accessorie, i tubercoli di Montgomery, che aumentano di volume durante la gravidanza e l’allattamento.
SI PUO’ PARLARE DI CANONI DI BELLEZZA DEL SENO ?
Quindi, dalla conoscenza dell’ anatomia deriva che la bellezza della mammella è sicuramente il risultato di un insieme di equilibri anatomici tra tessuto ghiandolare, tessuto connettivo, legamenti, qualità della cute, forma di un’ areola o del capezzolo e dai rapporti che la mammella contrae con il resto del corpo; ma è soprattutto il tessuto adiposo, in quantità variabile a seconda della costituzione fisica individuale, che oltre a fungere da isolante a da protezione agli urti di questa delicata parte del corpo femminile, gli conferisce quella bellezza visiva e tattile che rendono quest’ organo così armonioso. “La bellezza è armonia” diceva il Maestro Pitanguy.
Non esiste, fortunatamente, una forma ideale per la mammella e neppure una misura ottimale, ma ci sono tipologie ben distinte caratterizzate da fattori come la costituzione, l’ età o il portamento, così come esistono decine di termini per definire la sua forma, la sua grandezza o le sue asimmetrie. Ma spesso, sono proprio quelle piccole asimmetrie o quelle modeste differenze di volume di una mammella rispetto alla contro laterale, anche dopo un eventuale intervento di chirurgia estetica, che ne determinano la “vera” bellezza.
Fonte: Comunicato Stampa Dottor Roberto Dell’ Avanzato
Specialista in Chirurgia Generale – Master in Chirurgia Estetica -Diploma Universitario in Chirurgia Mininvasiva
Il Dottor Dell’ Avanzato opera a Roma, Firenze e Arezzo e collabora con il sito Esteticalive.it, sito internet di medicina e chirurgia estetica con uno staff di chirurghi estetici plastici specializzati in tutta Italia.
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