Il traffico è nemico nel cuore. Ingorghi stradali con le auto o bus pieni di gente non fanno differenza: secondo uno studio, molte persone colpite da infarto risultano essere state esposte al traffico urbano nelle ore antecedenti l’ attacco di cuore. Il rischio di infarto dopo essere stati esposti al traffico, rispetto a condizioni più “normali”, sarebbe da tre fino a cinque volte superiore. A rivelarlo è uno studio tedesco dell’ istituto di Epidemiologia Helmholtz Zentrum di Monaco presentato alla 49/ima Conferenza Annuale della American Heart Association dal titolo “Malattie Cardiovascolari, Epidemiologia e Prevenzione” in corso a Palm Harbor, Florida. Ma non solo: secondo gli studiosi della ricerca, chi ha svolto un lavoro pesante – come ad esempio lavori fisici, come dipingere casa o spalare la neve – a sua volta rischia un infarto nelle ore successive lo sforzo.
LO STUDIO
Gli studiosi hanno coinvolto nello studio un campione di 1454 persone dall’ età media di 60 anni, ricostruendo cosa avevano fatto nelle ore antecedenti l’ attacco di cuore da cui erano stati colpiti. Dai dati raccolti è emersa una stretta correlazione con l’ esposizione al traffico nelle ore precedenti l’ infarto, qualsiasi fosse il mezzo (auto, bus o bici) utilizzato dalle persone. I ricercatori hanno stimato che il rischio di avere un infarto nelle ore seguenti l’ esposizione al traffico è triplo per gli uomini e, per le donne, di cinque volte di più. La spiegazione di questo legame traffico-infarto potrebbe essere ricercata nell’ esposizione all’ inquinamento urbano, nello stress da traffico o in entrambe le motivazioni.