E’ primavera e, come ogni anno, arrivano anche i disturbi provocati dalle allergie. Sono milioni gli italiani soggetti ad allergie (le ultime stime indicano un italiano su quattro), ma spesso i sintomi lievi che da esse derivano fanno sì che sia un fenomeno sottovalutato. In una percentuale sempre crescente, però, i malesseri derivati dalle allergie causano anche condizioni invalidanti che costringono a restare a casa impediscono attività ricreative o lavorative. I sintomi più comuni sono riniti allergiche, crisi d’ asma, eczemi e dermatiti.
E’ proprio a queste persone che consigliamo di rivolgersi ad uno specialista allergologo, che potrà aiutarli a risolvere i problemi legati alle crisi allergiche.
CHE COSA FA L’ ALLERGOLOGO?
La prima cosa che fa l’ allergologo ad una visita è un colloquio approfondito con il paziente. Egli cercherà di capire quali sono i sintomi della reazione allergica, con quale intensità e frequenza si manifestano ed anche in quali occasioni si presentano. Il medico cercherà quindi di capire quali sono le abitudini di vita del paziente indagando sulla sua vita familiare, sull’ eventuale presenza di animali in casa, sull’ alimentazione e sull’ assunzione di particolari sostanze, come fumo e alcol. In base al quadro che riuscirà a tracciare, procederà poi alla conferma della condizione allergica. Solo allora si passerà alla ricerca dell’ allergene causa della crisi allergica.
L’ allergene è una sostanza di natura proteica o carboidrati, capace di innescare la produzione di anticorpi di classe E (IgE) e quindi di intervenire nell’ ipersensibilità di tipo immediato. Gli allergeni più comuni sono il polline, la polvere di casa, la forfora di animali, gli alimenti, i cosmetici, i detersivi e i farmaci.
I TEST ALLERGOLOGICI PER LE ALLERGIE
Sono due i tipi di esami che solitamente vengono condotti: i test cutanei e gli esami del sangue.
Tutti possono effettuare test allergologici, adulti e bambini. Sarà l’allergologo a decidere quale test è più adeguato all’ età e al tipo di allergia sospettata nel paziente.
E i rischi? In realtà, ogni test allergologico può comportare rischi minimi, ma i test sono piuttosto sicuri: soltanto in rari casi può verificarsi uno shock anafilattico.
I TEST CUTANEI PER LE ALLERGIE
I test cutanei sono di due tipi: il test percutaneo ed il test intracutaneo.
In un test percutaneo, i sospetti allergeni vengono strofinati o inseriti in una piccola incisione sulla pelle del paziente, solitamente quella dell’ avambraccio. Il test è condotto per più allergeni contemporaneamente e reazioni quali gonfiore moderato ed arrossamento rivelano la reazione agli allergeni presi in considerazione.
In un test intracutaneo, invece, l’ allergene viene iniettato direttamente sotto pelle. Si tratta di un esame molto più sensibile e che, per questo motivo, potrebbe anche dare risultati falsati o produrre reazioni sistemiche.
In genere i test cutanei non provocano problemi e non sono dolorosi. Presentano inoltre il grande vantaggio di avere risultati immediati, che vengono fatti pervenire al paziente a soli 20 minuti dall’ effettuazione del test. Altri 30 minuti sono poi necessari per individuare eventuali reazioni più forti all’ allergene, specialemente quando si tratta di un test intracutaneo. Può infatti accadere che si presentino reazioni ritardate, che tendono a scomparire dopo uno o due giorni dal test. Anche queste reazioni vanno comunque comunicate al medico.
GLI ESAMI DEL SANGUE PER LE ALLERGIE
Gli esami del sangue servono a cercare nel circolo sanguigno gli anticorpi agli allergeni specifici. Solitamente si effettua un test chiamato RAST (RadioAllergoSorbent Test, cioè test radioallergoassorbente) che cerca la quantità di IgE nel sangue in circolo (la presenza di immunoglobuline E è la conferma di una reazione allergica in atto).
Altri test effettuati sul sangue cercano invece la quantità di immunoglobuline e la quantità di eosinofili. A differenza dei test cutanei, i risultati degli esami del sangue richiedono diversi giorni di lavorazione perché il campione di sangue deve essere inviato in un laboratorio specialistico per essere analizzato e i risultati inviati al medico che ha effettuato il prelievo.
ALTI TIPI DI ESAMI PER LE ALLERGIE
Ci sono altri due tipi di test: il test di provocazione ed il test di eliminazione.
Il primo implica l’ esposizione del paziente al sospetto allergene, sempre sotto stretto controllo medico, in quanto questo esame potrebbe provocare una reazione severa, se non addirittura uno shock anafilattico.
Il secondo tipo di esame, invece, consiste nell’ eliminare (soprattutto quando si tratta di allergie alimentari, ma anche nei casi di allergie agli animali domestici) per varie settimane la fonte che scatena l’ allergia per provare ed avere conferma che sia proprio quello l’ allergene che provoca la crisi.
L’ esame va effettuato in più sedute, anche perché dovrebbe essere condotto senza che il paziente sappia della sospensione di questo allergene, pena il condizionamento psicologico.
valentina 21 Marzo 2011 il 12:08
volevo sapere se il test per le allergie viene falsato se nei gg precedenti ho assunto un antidolorifico grazie