Influenza suina: vaccinarsi in gravidanza è rischioso. Il vaccino è sperimentale

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Sulla vaccinazione delle donne in gravidanza contro il virus influenzale H1N1 “è necessaria una grande prudenza, anche in ragione del fatto che la sperimentazione sul nuovo vaccino è solo all’inizio“. Inoltre la scelta della vaccinazione va fatta caso per caso, “considerando le situazioni in cui i benefici sono superiori ai rischi“. A dirlo è il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), Giorgio Vittori, che interviene sull’opportunità di vaccinare le donne incinte, inserita tra le categorie prioritarie nell’ordinanza sulla vaccinazione firmata dal viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, nella quale però si precisa che indicazioni dettagliate saranno fornite dopo il parere del Consiglio superiore di sanità.

UN RISCHIO MAGGIORE PER LE DONNE IN GRAVIDANZA
Vittori spiega che il “rischio legato all’influenza A per le donne in gravidanza è maggiore. Questo è il motivo per cui nell’ordinanza ministeriale le donne sono indicate come categoria prioritaria per la vaccinazione, ma per attuarla è stato chiesto un parere del Css”, ricorda all’ADNKRONOS SALUTE. Bisogna però tenere conto della particolare condizione che prevede attenzioni maggiori.

DUE TIPI DI VACCINO
Dal punto di vista pratico, per esempio – continua Vittori – è importante sapere che ci sono due tipi di vaccino contro questa influenza. Il cosiddetto ‘flushot’, realizzato con particelle inattivate di virus (morto), che si somministra attraverso un’iniezione“, sottolinea. “C’è poi lo spray nasale, fatto con virus attenuato e questo non deve essere mai usato in gravidanza“, raccomanda Vittori che non è contrario nemmeno al vaccino stagionale, “purché fatto in aree diverse del corpo rispetto al nuovo vaccino“.
Insomma, se l’iniezione contro il virus A/H1N1 viene fatta su un braccio si deve scegliere l’altro braccio.

UNA SCELTA CASO PER CASO
La vaccinazione, però, va scelta caso per caso. “A una maestra in gravidanza – precisa Vittori – consiglierei senz’altro la vaccinazione. Ma non la consiglierei ad una donna che vive in campagna, con meno rischi di ‘incontrare’ il virus. Questo perché non abbiamo molti dati né grandi esperienze sull’uso di questi vaccini contro in nuovo virus, visto che gli studi sono appena cominciati. I rischi, seppur minimi, non sarebbero giustificati dai benefici“.

ANTIVIRALI: SI O NO?
Sì anche all’uso degli antivirali che “inibiscono la penetrazione del virus“. Ma anche in questo caso prudenza. “Abbiamo a disposizione due prodotti, Relenza e Tamiflu. Purtroppo si stanno sviluppando molte resistenze, che vediamo aumentare settimana per settimana. E’ importante, quindi, che il medico di famiglia sorvegli quale dei due farmaci sia il meno resistente. In generale, però, non interferiscono con la gravidanza“.

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