Adorano la biancheria sexy e non disdegnano le fantasie hard. Scoprono il piacere già prima dei 14 anni e con il tempo approfondiscono la ‘materia’. Il 40% usa giocattoli erotici, quasi l’80% sa che il punto G non è una leggenda, e per non deludere il partner moltissime sviluppano doti da attrici: almeno 6 su 10 imparano a fingere sotto le lenzuola. Alle donne milanesi piace il sesso estremo. Un esercito di smaliziate fotografato da un’indagine che presentata nel capoluogo lombardo, al convegno dell’ Associazione italiana di sessuologia e psicologia applicata (Aispa). Un viaggio a 360 gradi nel mondo dell’ intimità in rosa, compresa un’ incursione nell’ universo parallelo delle Kinky: quelle che ‘lo fanno strano’.
LO STUDIO SUL SESSO DELLE DONNE MILANESI
L’ istantanea sul piacere delle donne milanesi arriva dai “dati preliminari dello studio ‘Erosfem’, avviato operativamente nel maggio scorso – spiega all’ ADNKRONOS SALUTE Roberto Bernorio, ginecologo e sessuologo dell’ Aispa – Per ora i numeri riguardano un campione di 300 donne dai 20 ai 45 anni. Tutte del Nord Italia, per l’80% lombarde e prevalentemente milanesi“. Il quadro che emerge fa certamente onore alla passionalità femminile nella metropoli del Nord. Che, con buona pace dei luoghi comuni, appare tutt’ altro che freddina o compassata.
GLI ORGASMI MULTIPLI
“Oltre il 40% delle intervistate dice di avere regolarmente orgasmi multipli e il 25% li sperimenta talvolta“, riferisce l’ esperto. “Percentuali praticamente doppie rispetto a quelle disponibili in letteratura, relative però al mondo anglosassone perché il nostro – precisa – è il primo studio italiano di questo tipo“. L’ ambizione di Bernorio e colleghi è “estendere prossimamente la rilevazione ad almeno 500 donne, anzi di arrivare a 600-700, così da disporre di risultati corposi per una pubblicazione unica nel suo genere“.
LE KINKY ED IL SESSO ESTREMO
Intanto, i numeri di questa prima rilevazione sono stati incrociati con quelli di una seconda indagine su 22 trentenni ‘adepte’ del sesso estremo. “In gergo tecnico le Kinky“, ricorda Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo dell’ Aispa, contrapposte alle donne che invece si accontentano del cosiddetto sesso alla vaniglia: “Quello normale, definito alla vaniglia perché sempre uguale, proprio come l’ ingrediente base di tutti i gusti del gelato“. Benché siano sempre più disinibite, però, le milanesi non rinunciano al romanticismo. Sembra uno stereotipo, ma non lo è: il sentimento rimane la cosa più importante per il 68% del campione.
“Per certi versi le Kinky non si differenziano molto dalle fan del sesso ‘normale’. Anche per loro la passione è più coinvolgente se abbinata al sentimento“. E anche loro, proprio come le colleghe più classiche, “dichiarano nel 26-27% dei casi di essere state oggetto di avance indesiderate che hanno lasciato il segno“, sostiene Caputo. Tuttavia, prediligere il sesso estremo non dipende da traumi del passato come invece alcuni pensavano. “Del nostro campione di ‘estreme’, 7 ricoprivano il ruolo cosiddetto di ‘schiave’, 7 erano ‘dominatrici’ e 8 schiave o dominatrici a seconda delle occasioni (in gergo di settore, ‘switch’). E risulta appunto che quelle più condizionate dai vecchi traumi sono proprio le switch“, fa notare lo specialista.
LE KINKY E I SEX TOYS
Insomma, le Kinky sono soltanto “più versatili e aperte a esperienze sensoriali forti. Tutte ricorrono a sex toys e a fantasie erotiche – elenca Caputo – tutte sono multiorgasmiche, tutte praticano il piacere autoindotto, tutte sanno dov’è il punto G e tutte fingono a letto, perché la spettacolarizzazione del rapporto per loro è fondamentale“.
IL GUSTO DI FARLO STRANO
“Il piacere della ‘sculacciata’ in quei momenti – risponde senza mezzi termini l’esperto – il gusto di indossare lingerie sexy, ma anche solo di acquistarla o immaginarla, e la stimolazione delle parti sensibili con cera colata o piume“. Va benissimo anche “il vecchio piumino della cipria“, che forse non a caso “oggi troviamo al centro commerciale in confezione regalo“. Ma attenzione a non perdere la misura: “Gli organi genitali sono tra le gambe, ma quelli sessuali stanno nel cervello“, ammonisce Caputo.
Morale? E’ tutta una questione di testa.