La pausa caffè è la più attesa dagli italiani, “la tazzulella e caffè” è sempre ben accetta. Per chi fino a ieri temeva gli effetti collaterali della bevanda, può tranquillizzarsi, la conferma delle virtù salutari del caffè arriva dai ricercatori americani della Harvard School of Public Health i quali affermano che sei tazzine di caffè al giorno dimezzano il rischio di ammalarsi di diabete.
Via libera, dunque, al caffè, nero o macchiato, lungo o ristretto, un po’ meno demonizzato quanto a contenuto di caffeina ed al centinaio di composti diversi presenti nel chicco e acquisito nel processo di lavorazione (metilpiridinio in teta) che, stando ad altri studi scientifici, giocano in difesa della vita contro le malattie cardiocircolatorie, quelle epatiche, prevengono alcuni tipi di tumore, come il colon, ed aiutano persino a mantenersi giovani.
Il merito è dei polifenoli contenuti nel caffè, sostanze antiossidanti in grado di neutralizzare l’ azione dei radicali liberi, responsabili del processo di invecchiamento, presenti nei chicchi in proporzione nettamente superiore rispetto a quelli contenuti nelle foglie dell’ elisir dei centerani.
Contro indicazioni del caffè
Ma, come in tutte le cose, c’ è sempre un ma, l’ uso eccessivo del caffè porta nervosismo, insonnia, tachicardia e bruciori di stomaco, non a caso gli italiani ricorrono sempre più spesso all’ uso di caffè decaffeinato. Gli intenditori assicurano che, in una buona miscela, rimangono inalterate le caratteristiche organolettiche, a tutto vantaggio della linea.
La lavorazione del chicco di caffè decaffeinato, rimuove il leggero strato di sostanze grasse che lo ricopre, fattore molto importante per quanto riguarda i valori di colesterolo e trigliceridi, secondo gli studiosi norvegesi, dimezzando la quantità giornaliera del caffè, si riducono i rischi. Altro fatto non trascurabile è l’ uso di minor dolcificante, il caffè decaffeinato è meno amaro, avendo eliminato la caffeina, dunque, è necessario meno zucchero.
Benefici del caffè
Per creare un ottimo rapporto rischi-benefici, la soluzione ideale sarebbe quella di alternare il caffè normale a quello decaffeinato, In pratica, consumando 300/400 mg. di caffeina al giorno, quattro tazze, ben distribuiti nell’ arco della giornata, non dovrebbero creare complicazioni al sistema nervoso, la miglior soluzione per sottoscrivere una specie di polizza assicurativa, è consumarne due tazzine al giorno.
Il caffè fatto all’ italiana ha un contenuto inferiore di caffeina, rispetto al caffè alla turca o all’ americana, a causa dei tempi di bollitura ed infusione prolungati. A parte il vero e proprio piacere di gustare una tazzina di caffè, se ne fa un uso corrente per affrontare un viaggio in auto, un impegno di lavoro che richiede concentrazione e prontezza di spirito, diluirlo con del latte caldo non serve a limitare gli effetti indesiderati, ed è anche poco apprezzato dal sistema digerente, meglio affidarsi ad una miscela arabica, molto meno forte.
Il caffè caldo a fine pranzo stimola la digestione e migliora le prestazioni psicomotorie ed intellettuali.