La notizia delle benefice proprietà di una comune aspirina arriva da uno studio della Harvard Medical School pubblicata sul Journal of Clinical Oncology, potrebbe essere un prezioso alleato contro il tumore al seno, la mortalità si ridurrebbe del 71% e le probabilità di una ricaduta per chi ha sofferto di tumore al seno del 60%.
Dalla lunga ricerca medica condotta sui dati clinici di circa 238.000 infermiere è emerso che le donne che assumono dalle 2 alle 5 aspirine a settimana per altre patologie corrono meno rischi di mortalità a causa del tumore al seno rispetto a quelle non assumono la comune pasticca effervescente.
Sembra anche che l’ effetto dell’ aspirina come prevenzione del tumore al seno sia condiviso con altri farmaci FANS, cioè i farmaci antinfiammatori non steroidei, ad esempio ibuprofene e naprossene, ma non con il paracetamolo. Lo studio, che segue le prime conferme sul ruolo dell’ aspirina nel contrasto del tumore all’ intestino, dovrà essere sottoposto a verifiche cliniche più approfondite per stabilire se e come possa essere efficace per il tumore al seno.
Gli stessi autori dello studio, raccomandano la prudenza, e ricordano che l’ aspirina ed altri farmaci antinfiammatori possono causare pesanti effetti collaterali allo stomaco, come ulcere ed emoraggie.
L’ altra raccomandazione circa l’ uso dell’ aspirina è di non assumerne nei primi 12 mesi dopo una diagnosi di tumore al seno, perché potrebbe causare effetti indesiderati durante la chemioterapia e la radioterapia.