Chirurgia estetica all’ estero: scegliere un low cost, i consigli per una scelta senza conseguenze

di Redazione 3

La chirurgia estetica low cost è il vero fenomeno emergente di questi anni: un mercato in piena espansione, destinato a realizzare fatturati importanti per tutto il 2010.

Dietro l’ offerta di un prezzo troppo basso, tuttavia, si nascondono spesso sorprese poco piacevoli, e la delusione è sempre in agguato.

Come orientarsi nel mare di proposte ?

LA SITUAZIONE DELLA CHIRURGIA ESTETICA ALL’ ESTERO
Si sente spesso parlare di “bisturi trip”, ovvero di un viaggio al fine di effettuare un intervento di chirurgia estetica all’ estero, in riferimento soprattutto ad alcune mete, molto ambite dagli europei per la vicinanza, e per i prezzi estremamente contenuti: Polonia, Tunisia e Slovenia le più ricercate. Ma non solo: più recentemente anche Thailandia, Sud Africa, al di fuori dei confini europei, stanno prepotentemente imponendosi nel mercato della chirurgia estetica low cost. Il motivo della scelta è essenzialmente di ordine economico: il costo della mastoplastica additiva è mediamente di 2.900 euro, volo ed hotel compresi. Ma non è infrequente trovare chi pratica prezzi nettamente al di sotto dei duemila euro.

Ma si tratta di interventi estetici di qualità ? E’ difficile generalizzare; ogni realtà è complessa e andrebbe analizzata nel suo ambiente specifico. I parametri qualitativi sono molto oscillanti. In alcuni casi è possibile trovare ottimi chirurghi plastici, dotati di una notevole preparazione tecnica ma di senso estetico, a volte, discutibile. Il più delle volte il Paese prescelto non offre una tradizione di chirurgia plastica ed estetica consolidata (specialmente nel sud-est asiatico), e i servizi disponibili non sono all’altezza degli standard qualitativi italiani.

Tranne poche eccezioni, generalmente l’ assistenza pre e post operatoria è scarsa o nulla, le difficoltà linguistiche spesso insormontabili e la visita di controllo in Italia impossibile. Eppure ci sono alcuni parametri di qualità da cui non è possibile
prescindere. Vediamo insieme come orientarsi nella scelta di un intervento di chirurgia estetica.

CONSIGLIO N.1: PRETENDERE SEMPRE LE PROTESI PIU’ COSTOSE
Su questa voce di spesa, non si può risparmiare: mai come in questo caso è vero che la qualità si paga (e cara). Le protesi utilizzate nell’ intervento di mastoplastica additiva sono di importanza cruciale. La loro scelta è determinante al fine di scongiurare le più gravi complicanze a breve e/o lungo termine. Pensiamo solo alle più frequenti e conosciute: la contrattura capsulare e il rischio di rottura degli impianti mammari.

Contrattura capsulare. La contrattura capsulare è il risultato di una reazione da corpo estraneo. Quando è grave, può provocare dolore e mal posizionamento dell’ impianto. Si rendono quindi necessari interventi locali (rottura manuale della capsula) o generali per la sua totale o parziale asportazione e la sostituzione della protesi. La frequenza di contrattura capsulare è drasticamente inferiore per gli impianti a superficie testurizzata di ultima generazione, prodotti dalle aziende leader del mercato.

Rottura/perdite. Uno studio ha cercato di correlare la generazione degli impianti alla frequenza di rottura, riportando il 95% dei casi per le protesi di vecchia concezione, realizzate fino alla metà degli anni ’90, e solo del 3.2% per gli impianti di nuova generazione.

E’ facile intuire come le protesi estetiche più rinomate abbiano i costi più elevati. A seconda della tipologia prescelta, i prezzi si aggirano mediamente dagli 800 ai 1.200 euro. Questo vale ovunque nel mondo. Si tratta di prodotti di eccezionale qualità, frutto di studi e tecnologie avanzatissime, e garantiti praticamente a vita.

CONSIGLIO N.2: PRETENDERE LE CREDENZIALI DEL CHIRURGO
Un chirurgo estetico che si rispetti è un serio professionista che ha maturato anni di studi ed esperienze sul campo, ha frequentato tirocini, corsi di specializzazione e aggiornamento nel campo della chirurgia estetica. La sua formazione è, di fatto, permanente: il carattere stesso della sua professione lo obbliga a frequenti viaggi per tenersi al passo dell’evoluzione delle tecnologie. Tutto questo rappresenta per il chirurgo estetico un costo: va da sé che un professionista esperto e competente non può permettersi di abbassare il suo onorario sotto una soglia minima di circa 2.000 euro in Italia (escludendo i costi di protesi, materiali, degenza in clinica e onorari per tutto il resto dello staff chirurgico). Ma per un “luminare” di un certo livello, occorre metterne in conto almeno il triplo.

Il costo del chirurgo estetico è elevato anche in ragione della copertura assicurativa che tutela il suo lavoro: le pesanti responsabilitá civili e penali, oltre naturalmente a quelle morali ed etiche, connesse al buon esito di un intervento di chirurgia estetica ricadono tutte sulle spalle del chirurgo, che non può evidentemente assumerle per una cifra minore. Lo stesso discorso si applica ovviamente all’ anestesista, la cui responsabilità è altrettanto cruciale.

Scelta dello staff
Ma non occorre prestare attenzione solo alla scelta dell’ anestesista: nel team che dovrà effettuare l’intervento giocano un ruolo determinante anche l’ infermiera di sala operatoria e l’ aiuto chirurgo (che spesso è più di uno, per interventi estetici di una certa complessità). Per uno staff chirurgico preparato e competente, i costi in Italia non possono essere inferiori ai 1.500 euro complessivi. Scendere al di sotto di tale soglia significa spesso affidarsi a personale con meno esperienza e competenze specifiche.

CONSIGLIO N.3: SCEGLIERE LA CLINICA ESTETICA
Si tratta di una banalità, ma spesso non sembra essere così ovvio. Talvolta le cause più frequenti di insuccesso nella chirurgia estetica potrebbero essere facilmente evitate operando in strutture adeguate e a norma. La clinica estetica, in sostanza, deve garantire l’ assoluta e totale sicurezza. Non è pensabile di eseguire in ambulatorio un intervento di chirurgia estetica, quale esso sia. Purtroppo, è una pratica ancora oggi ricorrente, con esiti anche drammatici. Tutte le cliniche estetiche si dichiarano sicure, almeno sulla carta.

Ma valutiamo con più attenzione i criteri:
– la struttura operante deve disporre, al suo interno, di una sala di terapia intensiva con unità di rianimazione per far fronte alle eventuali complicanze, disponibile 24 ore su 24 e sette giorni su sette.

– la clinica deve comprendere al suo interno un laboratorio di analisi, in grado di fornire il più velocemente possibile i risultati degli esami necessari a far fronte ad eventuali complicazioni che possano verificarsi durante l’intervento, specificatamente per quanto riguarda l’ anestesia;

– fondamentale è l’assoluta pulizia e l’ asetticitá dei locali dove si svolgerá l’ intervento. Va da sé che un ambulatorio non può essere il luogo più adatto a rispondere ai massimi criteri di asetticità.

– Non solo in sala operatoria l’ igiene è determinante: che si tratti di day hospital (senza il pernotto all’ interno della clinica) o di una lunga degenza, la struttura deve comunque garantire la pulizia assoluta dei locali. Specialmente dopo l’ intervento, il rischio di infezioni è particolarmente elevato.

L’ insieme di questi fattori porta ad un’unica conclusione: un intervento di mastoplastica additiva in Italia NON PUO’ costare meno di 5.000 euro, se eseguito in day hospital (e quindi senza considerare le ingenti spese di degenza). Scendere al di sotto di questa soglia significa uno scadimento sostanziale in qualità. Trattandosi di un intervento di chirurgia, è facile capire come ciò comporti il più delle volte mettere a serio repentaglio la propria salute.

Pubblicizzare servizi di chirurgia estetica low cost, come spesso si vede in certi siti, senza neppure menzionare il nome del chirurgo estetico, l’ indirizzo della clinica e la marca delle protesi utilizzate equivale, a nostro avviso, ad esporre il paziente ad una vera e propria roulette russa. All’ estero il medesimo intervento non può costare, viaggio escluso, meno di 3.000 euro (di cui circa la metà copre esclusivamente il prezzo di acquisto delle protesi). Un costo inferiore denota la scelta di dispositivi chirurgici di qualità scadente, o una struttura ospedaliera non qualificata (o, ancora peggio, la prospettiva di una struttura ambulatoriale non a norma).

In sintesi:
Abbiamo sgomberato il campo da un equivoco ricorrente: chirurgia estetica all’ estero e chirurgia estetica low cost non sono sinonimi. La scelta di operarsi, ad esempio, in Sri Lanka, che si sta rapidamente affermando come frontiera emergente della chirurgia estetica economica, oppure di operarsi a Houston negli U.S.A. non può ovviamente essere dettata dalle medesime considerazioni. L’ intervento viene effettuato in base a parametri qualitativi differenti, e non può avere lo stesso costo, poiché incidono anche condizioni che non hanno nulla a che fare con l’intervento stesso: dal cambio valutario, all’inflazione, alle politiche di sviluppo economico. Scegliere di operarsi all’estero può rappresentare un rischio, ma anche un’ opportunità importante: ad esempio quella di permettersi un primario di chiara fama, magari anche docente universitario, ad un prezzo abbordabile, assicurandosi un livello di eccellenza pari (se non, a volte, addirittura superiore, come nel caso degli specialisti sudamericani) a quella dei “luminari” di casa nostra, senza sborsare compensi stellari.

Mai come in questo campo (stiamo in fondo parlando di salute!) occorre saggezza: scegliete un intervento di chirurgia all’ estero solo se sarete certi che, a fronte di un certo risparmio, potrete ottenere anche un importante vantaggio in qualità, professionalità e assistenza rispetto a quanto il vostro budget vi consentirebbe in Italia.

Per info:
http://www.chirurgiaesteticasalus.com

Uffici e Studio: 06 833 93 606
Info commerciali: 199 446 224
Numero Skype: 02 47957354

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Commenti (3)

  1. Molto utilie questo post… si sentono tante storie negative sui trattamenti estetici all’estero. Io volevo sperimentare personalmente così l’anno scorso mi sono decisa ad intraprendere questa esperienza. Grazie al consiglio di un amica ho contattato un’agenzia viaggi del gruppo yourclinic, http://www.yourclinic.eu. Hanno organizzato tutto loro: viaggio, visite, alloggio, traduttori.

    All’inizio ero spaventata ma l’operazione è andata bene e ho ricevuto le attenzioni che mi aspettavo. I diversi appuntamenti, i viaggi, i trasferimenti e l’alloggio sono stati sempre ben organizzati. Mi sono sentita trattatare come un VIP!!!

    Credo che la cosa impartante è affidarsi a persone serie così come ho fatto io.

  2. CITAZIONE DAL SITO
    La “Your Clinic” nasce a Ravenna nel 2010 unendo competenze diverse provenienti dal mondo del Turismo della salute.
    Abbiamo come obiettivo quello di offrire servizi che rappresentino soluzioni efficaci ed innovative nel mondo che opera nel settore del turismo della salute dentale e della chirurgia estetica.
    DOMANDA
    COME HAI FATTO AD ANDARE CON QUESTA AGENZIA LO SCORSO ANNO?
    Odio le polemiche ma anche la cattiva fede…forse c’è una spiegazione ovvia che mi sfugge e mi piacerebbe conoscerla.

  3. … in effetti non so perché ci sia scritto 2010. Sta di fatto che la mia agenzia, conoscendo il proprietario della YourClinic, mi ha consigliato la cosa giusta. Io non ho avuto problemi di nessun genere.
    C.

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