La fienoterapia, ovvero il bagno di fieno per alleviare i dolori e diminuire la rigidità degli arti. Nel corso degli anni, si sono constatati gli effetti benefici delle cure termali nel nostro organismo ed è anche cresciuto il numero di coloro che si sono avvicinati a questo metodo di cura alternativo alla medicina tradizionale, la fienoterapia, appunto. Il periodo migliore per iniziare la fienoterapia è, ovviamente, quello estivo, da giugno a settembre.
Il motivo è semplice, le erbe utilizzate per il bagno di fieno devono essere falciate nel periodo di massima vegetazione e provenire da altitudini intorno ai 1500 metri. Ecco perché le vallate del Trentino Alto Adige sembrano offrire le migliori erbe medicamentose: trifoglio, arnica, achillea millefoglie, genziana, mirtillo, solo per citarne alcune.
L’ erba raccolta viene fatta maturare per 3 giorni in appositi locali, dove si riscalda fino a una temperatura massima di 50° per effetto della respirazione delle cellule vegetali. Il giorno successivo ne viene aggiunta dell’ altra fresca, che va a formare un letto che, arieggiato, è pronto per essere usato per la fienoterapia.
Il procedimento della fienoterapia è semplice, nelle apposite vasche si prepara un fondo di fieno essiccato al quale si aggiunge l’ erba maturata. Ci si immerge per la fienoterapia, al termine della quale, ci si avvolge in coperte di lana per favorire la sudorazione e ci si stende per circa un’ ora su appositi lettini di reazione.
In questa fase della seduta di fienoterapia è molto importante bere abbastanza acqua oligominerale, per reintegrare la perdita di sali e liquidi causata dall’ abbondante sudorazione. Il bagno di fieno si può considerare una cura termale a tutti gli effetti e rappresenta un valido alleato durante terapie antistress, disintossicanti e dimagranti.
La fienoterapia è sconsigliata per chi soffre di allergie o reazioni cutanee particolari a un determinato tipo di pianta.