Per ogni malessere, dalla febbre, al mal di testa, alla difesa immunitaria, ai sintomi di stanchezza, insomma, per tenere a bada i disturbi, si può chiedere una mano all’ omeopatia, che sicuramente, fra tutte le medicine cosiddette “alternative”, ha riscosso maggior successo. Ad esempio, contro la febbre medio alta, pesantezza degli arti, dolore dietro la nuca, insomma, quel che si dice sentirsi “uno straccio”, è utile il Gelsemium sempervirens, 5 granuli per 4 volte al giorno, alla diluizione 30 CH.
Allo stesso dosaggio e con la stessa posologia, in presenza anche di faringotonsillite, si può usare Mercurius cyanatus. Quando la febbre è passata, ma restano i linfonodi ingrossati e si avvertono sudorazioni notturne, anche in questo caso si può ricorrere all’ omeopatia con il Conium maculatum, 5 granuli tutte le sere prima di coricarsi, alla 30 CH, per 3-4 settimane. Se i sintomi sono un ricordo ma si continua a fare in conti con una grande debolezza, il rimedio è Phosphoricum acidum, 5 granuli alla sera per 3-4 settimane.
Si può ricorrere all’ omeopatia anche per rinforzare le difese, l’ ideale è la Tintura madre di Echinacea, una pianta molto nota per il suo effetto immunomodulante: si devono assumere almeno 30 gocce con un po’ d’ acqua, 3 volte al giorno, in fase acuta, e 30 gocce, sempre con acqua, 2 volte al giorno, durante la convalescenza per almeno 3-4 settimane.
Fonte: Starbene – Dr. Alessandro Targhetta