L’ età media in cui la balbuzie infantile compare è intorno ai 33 mesi, un periodo in cui lo sviluppo delle abilità linguistiche, cognitive e motorie è particolarmente intenso. Non bisogna quindi allarmarsi se, in questa fase, il piccolo spezzetta, ripete o prolunga le sillabe che formano le parole. In 4 casi su 5 esse si risolvono in modo spontaneo entro, al massimo, 5 anni dal momento dell’ insorgenza e, nel 75% dei casi, addirittura entro i primi 3 anni. La balbuzie infantile va, comunque, seguita con attenzione e tenuta sotto controllo.
Esiste una predisposizione alla balbuzie che nei primi anni di vita incrocia altri fattori più o meno determinanti quali fattori linguistici, ambientali e psicologici (disturbo multifattoriale). Ciascuna di queste variabili va a influenzare i processi di controllo motorio del sistema pneumo – fono – articolatorio (causa diretta). In particolare, eventi destabilizzanti quali la nascita di un fratellino, la separazione dei genitori, difficoltà di inserimento a scuola tendono a favorire la comparsa del disturbo.
Se la balbuzie persiste o compare dopo i 3 anni (più spesso intorno ai 5-7) si ha invece a che fare con un effettivo disturbo del linguaggio e della comunicazione (balbuzie conclamata) che richiede un trattamento specifico per essere risolto: tra le tipiche manifestazioni in questo caso rientrano la ripetizione di parole o di loro parti, blocchi durante la produzione del linguaggio, allungamenti di suoni o sillabe iniziali o intermedi delle parole pronunciate e movimenti associati, oltre che reazioni secondarie negative come rabbia, vergogna e paura di sbagliare.
La balbuzie infantile è un problema più frequente nei maschietti, caratterizzato da una forte ereditarietà, che in alcuni casi può regredire per ripresentarsi in età adolescenziale. Considerando che la tendenza a balbettare ha in questo caso a che fare con un periodo di rodaggio del linguaggio e per lo più e per lo più si supera con la crescita, è fondamentale l’ atteggiamento dei genitori che non devono dare troppo peso alla questione seguendo alcuni semplici consigli: evitare di interrompere il piccolo mentre parla, non sgridarlo o mostrarsi divertiti quando balbetta, non metterlo in imbarazzo davanti agli estranei, il che aumenterebbe il suo disagio e le sue difficoltà. E’ importante parlargli con calma, e non mostrarsi distratti o nervosi.
Per il bambino dai 5-6 anni, l’ atteggiamento comprensivo dei genitori, pur continuando a svolgere un ruolo essenziale, va supportato dall’ intervento di un professionista specializzato in diagnosi e trattamento della balbuzie che, dopo un’ accurata valutazione, prescriverà un trattamento adeguato che permetterà al piccolo e alla sua famiglia di risolvere il problema.