E’ quanto sostengono alcuni psicologi dell’Università dell’Hertfordshire, in Gran Bretagna, che sarebbero così riusciti a dare una motiivazione al vizietto tipico di molte donne: comprare tutto ciò che piace, senza remore. Lo shopping selvaggio è già stato affrontato, in modo ironico e divertente, nel celebre libro “I love shopping” e nei successivi, dalla scrittrice Sophie Kinsella. Può apparire una mania senza gravi conseguenze, eppure il conto della carte di credito finisce in rosso.
Gli studiosi dello shopping selvaggio sembrano aver dato una risposta scientifica a questo impulso irrefrenabile. Non si tratta di vanità femminile, bensì di una risposta allo stato d’animo tipico della sindrome premestruale, che una volta al mese affligge il 90% delle donne.
Ben 443 donne dai 18 ai 50 anni, sono state coinvolte nello studio condotto. Di queste, le 153 che erano più vicine alle mestruazioni avevano meno controllo sull’impulso a comprare. Due terzi hanno confessato di aver fatto acquisti impulsivi, il 57% ha speso almeno 25 sterline in più del budget previsto. Ma un 6% è arrivato a sborsare anche 250 sterline in più.
I cambiamenti ormonali che si verificano ogni mese sono da tempo associati a un comportamento impulsivo e ritenuti responsabili di depressione, ansia e rabbia tipici del periodo premestruale. Per alcune, lo shopping selviaggio è inconsapevolmente un rimedio a questo stato d’animo, sostengono i ricercatori. Una volta archiviate le mestruazioni, le spendaccione guardano l’armadio pieno e l’estratto conto e si pentono. Ma se non hanno saputo resistere, adesso si sa che non è del tutto colpa loro.