Nei presepi non mancano mai, i sacri doni si rivelano degli ottimi alleati per combattere i malanni di stagione, dal mal di testa ai reumatismi.
Lo avresti mai detto? Oro, incenso e mirra, i doni dei Re Magi a Gesù Bambino, erano considerati all’epoca tra i più preziosi elisir di salute. E a ragione: gli studi confermano che contengono sostanze benefiche.
Oro antidepressivo: il metallo più prezioso, che gli antichi associavano al Sole, è un simbolo di regalità e di vita eterna. Oggi lo prescrivono i naturopati come stimolante e antidepressivo. In diluizione omeopatica, è, infatti, indicato a chi si sente spento, stanco e pensa di aver perso lo smalto dei giorni migliori. Per affrontare al meglio l’inverno, si consiglia Aurum 200CH, una monodose sotto la lingua due volte alla settimana per un mese.
Gola sana con la mirra: nei papiri egizi sono descritti unguenti, profumi e balsami a base di mirra, impiegati nei riti religiosi. Ma la mirra, resina estratta da una pianta africana, la Commiphora, era anche un ingrediente delle pozioni afrodisiache. Per l’azione disinfettante, l’estratto di mirra è utile per le affezioni della gola e del cavo orale come gengiviti, afte, piorrea, tonsilliti e faringiti. Con la Tintura madre di mirra puoi preparare un colluttorio per sciacqui e gargarismi (20 gocce in poca acqua).
L’incenso che ringiovanisce: è la resina della Boswellia, pianta che cresce in India e Arabia. Simbolo di elevazione spirituale era usato negli antichi riti egizi e greci. Contiene acidi boswellici, dotati di effetti antinfiammatori efficaci contro le malattie reumatiche. Le proprietà antiage della Boswellia sono sfruttate anche dall’industria cosmetica, per la formulazione di creme antirughe. Trovi gli estratti di Boswellia in farmacia, insieme alle altre piante a effetto antinfiammatorio come salice e liquirizia. La dose vanno da 200 a 400 mg due volte al giorno, in base alla prescrizione medica. I bastoncini di incenso (in erboristeria) puliscono l’aria e liberano la mente.
Fonte: Starbene