Il risultato di una ricerca, frutto della collaborazione fra l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata, IRCCSS è l’Università di Roma Or Vergata, hanno dimostrato che la causa di una forma di calvizie è di origine genetica. Il tipo di alopecia in questione è l’ipotricosi ereditaria di Marie Unna (MUHH). La calvizie è una condizione molto comune: le persone che ne sono affette spesso hanno sofferenze psicologiche anche notevoli, che ne diminuiscono le qualità della vita.
Basti pensare che pur non venendo considerata una vera e propria malattia, per lo meno quando colpisce gli uomini, per la cura della calvizie vengono impiegate giornalmente notevoli risorse economiche ed umane.
Studiando molti membri di una famiglia cinese affetta dall’ipotricosi ereditaria MUHH, gli scienziati hanno individuato il gene responsabile della calvizie U2HR, una piccola regione regolatoria del gene HR (airless: senza capelli).
Questa piccola regione è deputata a codificare una proteina di soli 34 aminoacidi, la quale agisce come repressore della proteina HR. La mancanza della sua azione inibitoria comporterebbe l’impossibilità per il capello per rigenerarsi, conducendo quindi all’alopecia.
La scoperta apre nuove strade per la lotta contro questo tipo di calvizie, tramite l’identificazione di nuove strategie di trattamento per contrastare la perdita dei capelli.