La primavera è la stagione attesa con maggior trepidazione. Perché porta con sé giornate più lunghe e luminose, un clima più mite ma porta anche l’inizio delle allergie respiratorie. Un italiano su 4 soffre di allergia ai pollini, nella metà dei casi scatenata dalle graminacee. Ecco che gli occhi lacrimano, tosse, senso di irritazione a naso e gola, starnuti. Che nei casi più gravi, si trasformano in rinite, congiuntivite, asma. Nell’ultimo decennio il numero di persone interessate alle allergie è più che raddoppiato. E, per i prossimi anni è previsto un aumento di tutte le allergie oltre alle forme respiratorie, anche quelle alimentari o dovute ai farmaci e agli agenti chimici.
Diversi studi hanno cercato di mettere in luce il motivo della crescita delle allergie, che colpisce sempre di più bambini e adolescenti, soggetti anche alle reazioni più violente. Tra le diverse teorie si punta sempre più il dito contro le migliorate condizioni igieniche dei paesi industrializzati. Viviamo sempre più in ambienti puliti ma chiusi, mangiamo cibi più sicuri ma forse troppo sterilizzati.
Utilizziamo anche gli antibiotici, esponendoci meno a batteri, virus e parassiti che hanno anche il compito di far sviluppare, in maniera naturale, il nostro sistema immunitario. Ma il miglioramento dello stile di vita ha come conseguenza una riduzione delle difese dell’organismo. Non è un caso che le allergie ai pollini colpiscano di più chi vive in città e non in campagna, dove normalmente ci sono polte più piante, ma evidentemente si è da sempre abituati alla presenza dei pollini. Oppure che ne soffra più spesso chi è molto attento a una pulizia scrupolosa.
Ma sull’incremento delle allergie pesa anche il fattore smog, i fumi dei veicoli diesel determinano un aumento delle immunoglobuline del sangue che scatenano e mediano le reazioni allergiche, contribuiscono anche le concentrazioni molto alte di ozono nelle giornate più calde. Altra probabile causa delle allergie sono le variazioni climatiche che hanno portato a un surriscaldamento del nostro pianeta.
Se le allergie sono in aumento, anche le cure si fanno sempre più strategiche. Innanzitutto c’è la terapia sintomatica quella che agisce cioè sui sintomi più fastidiosi (tosse, difficoltà respiratorie, lacrimazione, reazioni cutanee) attraverso farmaci antistaminici e cortisonici, il cui effetto dura finché si assume. Per aiutare a risolvere il problema allergie, si ricorre sempre più spesso alla medicina integrata: farmaci tradizionali associati a rimedi naturali di origine fitoterapica o omeopatica.
In alternativa ci sono anche i vaccini realizzati con gli allergeni stessi. Possono venir assunti attraverso iniezioni sottocutanee, in gocce sublinguali e, ultima novità, anche come pillole sublinguali (adatte anche ai bambini che di solito hanno difficoltà con le gocce). Il vaccino non si limita a migliorare i sintomi ma modifica il comportamento del sistema immunitario. Vanno però assunti per lunghi periodi dell’anno e ripetuti per almeno 3-5 anni.