Il minilifting è un intervento cui sottoporsi ai primi segni evidenti di cedimento della pelle del viso. Un effetto naturale ottenuto con pochi scollamenti della pelle, pochi tagli, cicatrici corte e una degenza breve. In anestesia locale e con costi accessibili. Queste sono le principali caratteristiche del minilifting, che da qualche anno ha quasi del tutto sostituito il lifting classico. Il lifting (anche nella sua versione mini) è l’unico intervento che risolve gli inestetismi dovuti alla perdita di tono, cutanea e muscolare.
“To lift” significa sollevare, e infatti l’operazione consente di tirare su ciò che, per la forza di gravità, tende a cadere verso il basso. Ecco di cosa si tratta. Davanti a uno specchio. Le mani vicino alle orecchie. Se tirando leggermente verso dietro e verso l’alto ci si vede decisamente meglio, allora può essere arrivato il momento di sottoporsi a un minilifting. Si tratta infatti di una tipologia di intervento che va a risolvere una caduta dei tratti del viso dovuta a una perdita di tono della pelle e allo svuotamento del volto legato al dimagrimento.
Con il minilifting si va a frammentare in tre quello che è l’intervento di lifting classico. Esistono infatti tre tipologie di minilifting. Partendo dall’alto del viso ci sono: il minilifting frontale, temporale e il minilifting cervico-facciale. Per la parte alta del volto, però, spesso si ricorre a qualche piccola iniezione di botulino per distendere le rughe della fronte piuttosto che sottoporsi a un lifting anche se mini.
I costi per un minilifting possono variare a seconda del chirurgo che opera e dipendono dalla durata della degenza in clinica. Generalmente si prevedono 4.000-5.000 euro di onorario chirurgico a cui vanno aggiunge le spese (clinica, sala operatoria …) arrivando a un totale di 7.000-10.000 euro.