Il russamento può anche essere il campanello di allarme di una malattia, questo non significa che chiunque russi soffra di questo problema, ma che è opportuno, in questi casi, prestare particolare attenzione. L’emissione di rumore in corrispondenza a ogni ciclo di respiro non è un disturbo fisico, ma un problema con implicazioni di tipo più che altro relazionale. La sindrome da apnee ostruttive in sonno è invece un vero e proprio disturbo, che interessa solo un certo numero di russatori e che prevede un’interruzione del russamento per il verificarsi di un’apnea, ossia un blocco temporaneo del respiro. Quando queste pause si fanno molto frequenti, si parla di Osas.
In entrambi i casi l’origine del problema è un errore congenito della forma delle prime vie respiratorio: le tonsille, l’ugola, la lingua o il palato molto grossi possono restringere già in partenza le vie aeree superiori creando le premesse del russamento e delle apnee. Esiste una predisposizione genetica, è probabile che ci siano altri casi in famiglia. Non va dimenticato che russare è anche facilitato da una situazione di obesità e raffreddore.
Il primo indizio è l’interruzione del russamento nel corso della notte, perché queste pause corrispondono in genere con le apnee. È un aspetto di cui solitamente si accorge chi dorme accanto a chi russa. Più raro, è quando la persona che soffre di questo disturbo si sveglia con un senso di soffocamento. Importanti indicatori sono poi i sintomi del giorno dopo: stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa. Inoltre, la maggioranza di coloro che soffrono di Osas ha problemi di pressione alta, gli uomini hanno un ingrossamento della prostata e devono quindi alzarsi due-tre volte a notte per andare a urinare.
Gli esami specifici che permettono di raggiungere una diagnosi certa di sindrome da apnee ostruttive nel sonno sono di due tipi. Il primo è la polisonnografia e consiste nel dolore la persona di un piccolo dispositivo che registra tutto quanto accade nel corso della notte. Un altro è l’endoscopia, che permette di osservare dall’interno le prime vie aeree.
La riduzione del peso, ottenuta tramite dieta ipocalorica o chirurgicamente a seconda della gravità della situazione è un trattamento indicato soprattutto per le persone obese. La seconda opzione, la terapia ventilatoria, la cosidetta CPAP, si basa sull’uso di un’apparecchiatura che durante la notte, attraverso una mascherina, a ogni respiro fornisce un piccolo quantitativo di aria a pressione, evitando così russamento e apnee. La terza possibilità è quella degli apparecchi dentistici che portano in avanti la mandibola, spostando di conseguenza anche la lingua e liberando le vie aeree.
Infine c’è la possibilità di intervenire chirurgicamente. Gli interventi sono tutti accomunati da una finalità: aumentare lo spazio respiratorio nel tratto che va dal naso alla laringe rimodellando la parte dove si verifica l’ostruzione.