In un epoca in cui si tende a fare tutto da soli, dai massaggi alla ginnastica, non poteva mancare la tendenza, sempre più sviluppata, di crearsi una dieta fai da te per perdere i fastidiosi chili di troppo, non tenendo in considerazione le regole più elementari per salvaguardare la propria salute. In linea di massima, se una persona adulta e sana segue un regime sbilanciato per un breve periodo, il suo organismo dovrebbe essere in grado di ammortizzarne carenze ed eccessi. Ma ci sono casi in cui la controindicazione alla dieta fai da te è assoluta. Vediamoli.
Tra le persone sane non dovrebbero mai attenersi a diete improvvisate bambini e adolescenti, donne in gravidanza e in allattamento e anziani. Può sembrare esagerato parlare di bambini, ma non è così. Una recente ricerca scientifica ha rivelato che, già intorno ai 6 anni di età, molte bimbe iniziano a sentirsi insoddisfatte del proprio corpo e a desiderare di dimagrire per essere accettate dai coetanei.
Ma una dieta fai da te inopportuna può avere effetti devastanti su soggetti ancora in fase di crescita fisica e maturazione psicologica. Le donne in gravidanza e le neomamme che allattano non devono seguire diete dimagranti, men che meno quelle non prescritte da uno specialista. Infine, nelle persone anziane, spesso dagli equilibri metabolici delicati, i regimi alimentari che stravolgono le consuete abitudini potrebbero scatenare patologie latenti.
Il rischio per la salute con le diete fai da te aumenta in modo esponenziale se chi si affida a diete sconsiderate appartiene a una categoria di per sé vulnerabile.
Così le diete dimagranti non equilibrate sono vietate a chi è affetto da malattie che possono aggravarsi modificando drasticamente l’alimentazione, come patologie renali e gastrointestinali, scompenso cardiaco, disfunzioni ormonali, diabete.
Attenzione alle diete fai da te anche in caso di disturbi psichici: non è raro che un dimagramento troppo rapido, provocato provocato da una dieta inadeguata, possa sconvolgere anche drammaticamente un equilibrio mentale precario.