La bulimia nervosa, insieme all’anoressia nervosa, costituisce uno dei maggiori disturbi del comportamento alimentare. Ciò che contraddistingue la bulimia nervosa è l’atto di mangiare in poco tempo una grande quantità di cibo, per poi ricorrere a veri e propri metodi di compensazione finalizzati a non metabolizzarlo e, quindi, a non ingrassare, dunque si ricorre al vomito autoindotto. L’episodio bulimico è caratterizzato non da un desiderio di mangiare un alimento particolare o di provare piacere per un determinato sapore, ma semplicemente da un atteggiamento compulsivo (ingurgitare il cibo).
Si stima che circa una donna su quattro, a un certo punto della propria vita, sarà affetta da bulimia nervosa e che anche la bulimia nervosa, come l’anoressia nervosa, colpisce un maschio ogni dieci donne. È stato rilevato che il diffondersi di questa patologia sia dovuto all’impostazione della società moderna, che pone un forte accento sulla forma fisica e sulla magrezza, soprattutto per quanto riguarda le donne.
Infatti, in molti casi, la bulimia nervosa è la diretta conseguenza di diete molto rigide ed è spesso associata a esercizio fisico molto intenso. Le persone affette da bulimia nervosa rimangono tendenzialmente entro i valori normali di peso per altezza ed età, ma sono insoddisfatte del proprio corpo, perché desiderano perdere peso o hanno comunque timore di prenderlo. L’attacco bulimico, infatti, può essere scatenato da stati di forte ansia, depressione o stress.
I sintomi della bulimia nervosa
Il paziente effetto da bulimia nervosa manifesta il proprio disagio attraverso l’abbuffata, ossia l’atto di mangiare una smisurata quantità di cibo in un arco di tempo limitato, fino a sentirsi male. Per prevenire l’aumento di peso, il paziente ricorre poi a vere e proprie manovre di compensazione, quali il vomito autoindotto e l’assunzione di lassativi, diuretici, clisteri o altri farmaci che lo alleviano dal grande timore di aumentare peso.
ely 12 Dicembre 2011 il 18:30
è da piu di venti anni che sono bulimica e non sono mai riuscita a parlarne con nessuno, a volte mi chiedo come mai io sia ancora viva, non so perchè lo faccio, a volte per stress, altre per la paura di ingrassare, altre non lo so, so solo che vorrei smettere ma non ci riesco, ho provato diverse volte ma non ce la faccio, non da sola, ma non ho il coraggio di parlarne con nessuno. ho avuto anche un figlio, e quello credo che sia stato l’ unico momento in cui ho smesso. vorrei tanto smettere ma come faccio? è come se scivoli in un baratro senza fine, vai sempre più a fondo. grazie per avermi ascoltata.
Martina Braganti 13 Dicembre 2011 il 07:30
Ciao!
è veramente difficile riuscire ad uscirne da sole; il mio consiglio è quello di parlarne con una psicologa che potrà aiutarti ed indicarti il giusto percorso da intraprendere. Tieni duro mi raccomando e non mollare!