Puntuali assieme al caldo arrivano anche gli inetti, pronti a pungerci per nutrirsi del nostro sangue fastidiosissime zanzare anche in inverno, spesso e volentieri vivono in casa, nascondendosi nei condizionatori, o negli alberi dei parchi, colpa della temperatura del pianeta che sale, insomma, succede sempre più spesso che troviamo le zanzare anche in autunno inoltrato. Importantissimo è non lasciare mai ristagni di acqua, anche quando si innaffiano le piante di casa, anche il ristagno nel sottovaso può richiamare le zanzare, oltre naturalmente all’igiene, gli insetti sono particolarmente attratti dalla sporcizia.
Comunque sia, bisogna fare molta attenzione al pungiglione di vespe e calabroni, dopo la puntura il pungiglione viene immediatamente ritirato, quello dell’ape invece rimane quasi sempre infisso nella pelle. Per evitare che il veleno continui a essere iniettato, togliere al più presto il pungiglione sfregando delicatamente la cute con una lama di coltello o similare e facendo attenzione a non spezzarlo.
Particolare attenzione anche alle punture delle zecche possono causare due malattie pericolose: la borreliosi (chiamata anche malattia di Lyme), caratterizzata da un’ampia macchia rossa a livello del morso e da febbre con brividi, dolori muscolari e articolari, mal di testa e rigidità nucale e, più raramente, encefalite da morso di zecca.
Per ridurre i rischi, staccare subito l’animale dal corpo, afferrandolo con una pinzetta nel punto più vicino alla cute e tirando esercitando una leggera torsione. Lavare poi la sede della puntura con molta acqua fresca, che aiuta ad alleviare il dolore e a bloccare l’assorbimento del veleno e disinfettare per scongiurare un’infezione. Da evitare gli impacchi di ammoniaca. Se il dolore è forte, applicare invece ghiaccio. Nel caso della zecca, se nei 20-40 giorni successivi all’estrazione si forma attorno alla puntura un alone rosa intenso, di spetto anulare e a sviluppo eccentrico, è necessario contattare il medico. Normale invece la formazione di una crosticina rossa pruriginosa.