Il disturbo bipolare è caratterizzato da periodi di depressione alternati ad altri momenti di iperattività, definiti maniacali. In realtà si dovrebbero prendere in considerazione le due diverse forme che possono caratterizzare questa malattia. Disturbo bipolare di I tipo, è caratterizzato da episodi maniacali ricorrenti e da altrettanti frequenti episodi depressivi. Disturbo bipolare di II tipo, gli episodi maniacali sono ricorrenti ma lievi, e per questo possono passare inosservati. Le fasi depressive sono invece caratteristiche, perciò questo disturbo rischia spesso di essere confuso con la depressione maggiore.
La fase maniacale del disturbo bipolare si presenta come un periodo di anormale o persistente tono dell’umore eccessivamente elevato, con caratteristiche di espansività o irritabilità. Di solito i sintomi caratteristici sono: sopravvalutazione di sé, diminuito bisogno di sonno, eccessiva parlantina, accelerazione del pensiero, distraibilità, eccessiva irritabilità e iperattività, con spese superiori alle proprie possibilità e promiscuità sessuale. Per una diagnosi di mania è necessario che i sintomi siano così seri da compromettere la normale vita lavorativa, scolastica e sociale.
Nella fase depressiva, per almeno due settimane, si ha perdita di interesse per tutte o per la maggioranza delle attività normalmente svolte. Si verificano modificazioni nell’appetito, nel peso, nel sonno e nella concentrazione. C’è poi un sentimento di colpa, di inadeguatezza o disperazione. Le fasi depressive del disturbo bipolare sono pericolose perché associate a un tasso di tentativi di suicidio 20 volte superiore alla media.
Il disturbo bipolare colpisce i più giovani
Secondo una recente statistica, il malato tipico di disturbo bipolare è un ragazzo socievole e con una vita normale, che improvvisamente si immobilizza a letto e non ha più energie per alzarsi. Soffre di insonnia, alterna momenti espansivi ad altri di instabilità emotiva. Va bene a scuola, ha una sessualità promiscua, ma poi ricade nell’immobilità. Il disturbo bipolare, in effetti, è frequente soprattutto tra i giovani e l’età media di comparsa è intorno ai 21 anni. Si manifesta in ugual misura negli uomini e nelle donne, anche se alcuni fattori ormonali possono modificare il percorso della malattia. Nelle donne, per esempio, sono più frequenti gli episodi depressivi.
I farmaci per la cura del disturbo bipolare
Gli antidepressivi non sono sufficienti a combattere il disturbo bipolare, la cura più diffusa è a base di quetiapina, un antipsicotico che si è dimostrato efficace. Si tratta dell’unico farmaco sino a ora approvato e specifico per la depressione bipolare. La quetiapina agisce come antipsicotico (quindi sulla dopamina) nelle fasi maniacali, mentre la norquetiapina agisce come antidepressivo, controllando i livelli di serotonina e noradrenalina. Si può ricorrere anche a stabilizzatori dell’umore, per esempio sali di litio, e ad antiepilettici come il valproato di sodio, associati agli antidepressivi.
lucia 16 Aprile 2012 il 23:38
sono una ragazza di ventitre anni,e dopo una serie di brutte vicende capitate nella mia vita soffro da più di un anno di depressione bipolare,mi accorgo di avere alti e bassi,i farmaci mi aiutano,ma non bastano per far uscire fuori dal mio giovane petto questo cancro che mi ha ammalato l anima