Che il fumo sia dannoso è innegabile, lo scrivono anche sui pacchetti delle sigarette pensando che le terribili frasi che si leggono ogni volta che se ne prende una possano convincere il fumatore incallito a rinunciare. Arrivano ancora notizie allarmanti, nelle sigarette c’è il polonio: è questo l’allarme lanciato dall’Istituto superiore di sanità alla luce di una ricerca svolta sulle 10 marche di sigarette più usate. Secondo gli esperti, la sostanza radioattiva sarebbe presente in quantità pericolose.
Il polonio alfa radioattivo 210 è presente nei fertilizzanti usati nelle piantagioni di tabacco. Con la combustione delle sigarette, il fumo diventerebbe radioattivo e piombo e polonio raggiungerebbero l’apparato broncopolmonare. Da qui, con altri agenti dannosi per la salute, si manifesterebbe l’azione cancerogena. In pratica nelle sigarette c’è una quantità di polonio e piombo radioattivo pari a 25 radiografie al torace in un anno per chi fuma 20 sigarette al giorno.
Lo studio è stato effettuate sulle 10 marche di sigarette più vendute in Italia, in tutte sono state trovate quantità elevate dei due isotipi. L’istituto superiore di sanità ha anche tracciato una specie di sondaggio per capire i motivi per cui un italiano fuma, il ritratto intanto parla di un italiano medio, istruito, che spende più di 15 euro a settimana e che non vuole smettere di fumare.
Chi più facilmente rinuncia alle sigarette sono i giovani fra i 18 e i 24 anni, c’è un calo del 2 per cento, l’allarme arriva dalle motivazioni che spingono a non smettere di fumare, per ridurre l’appetito e di conseguenza dimagrire. In pratica un sistema dimagrante piuttosto che seguire una alimentazione sana ed affrontare un regime ipocalorica.