Ha avuto il primo via libera un nuovo farmaco per la contraccezione di emergenza, che dovrebbe mettere al riparo da una gravidanza indesiderata in caso di rottura per preservativo o di un incontro sessuale non previsto e quindi non protetto. Si tratta della pillola con “ulipristal”, già ribattezzata la pillola dei 5 giorni dopo. Il principio attivo che contiene è in grado di agire fino a 120 ore dopo il rapporto a rischio, interferendo con i meccanismi dell’ovulazione e inibendo l’incontro tra ovocita e spermatozoi. È possibile che, tra non molto tempo, la pillola con “ulipristal” sia disponibile anche nelle farmacie del nostro paese. Il Consiglio Superiore di Sanità, infatti, massimo organo consultivo del ministero della salute, ha dato il nulla osta alla messa in vendita di questo farmaco.
La pillola dei cinque giorni dopo è caratterizzata dalla presenza di ulipristal acetato, un inibitore selettivo dei ricettori del progesterone, che blocca l’ovulazione. È un principio attivo ad azione più lunga rispetto a quella del levonorgestrel, contenuto nella pillola del giorno dopo. Deve essere presa appena possibile dopo il rapporto sessuale a rischio; prima lo si fa, maggiore è l’efficacia contraccettiva. Può essere acquistata in farmacia dietro presentazione di ricetta medica. Se il rapporto sessuale a rischio avviene durante la notte e nel fine settimana, è necessario contattare la guardia medica. Oppure rivolgersi al Pronto Soccorso.
Gli effetti indesiderati della pillola dei cinque giorni dopo, sono di lieve entità: mal di testa, nausea, dolori addominali non pesanti, perdite di sangue o irregolarità mestruali, ma di solito il flusso si verifica poi regolarmente. Vere controindicazioni non ce ne sono, se escludiamo all’allergia a componenti della pillola. In caso di gravidanza già in atto, il farmaco non ha effetto.
RU486 è tutta un’altra cosa
La RU486 è un farmaco che, una volta preso, determina una vera e propria interruzionei gravidanza. È a base di mifepristone, una sostanze che agisce in diversi modi: ostruisce i vasi sanguigni della mucosa, che quindi non apportano più sangue e nutrimento all’embrione, aumenta la contrattilità del tessuto muscolare che costituisce l’utero e favorisce la dilatazione della cervice uterina.
L’embrione, insomma, non riceve più nutrimento, la mucosa in cui si trova annidato si distacca e viene eliminata, come una mestruazione più abbondante, o come avviene durante una spontanea interruzione di gravidanza. L somministrazione della RU486 avviene esclusivamente in un ambiente ospedaliero, dopo che il ginecologo attraverso l’ecografia ha potuto accertarsi che la gestione non si andata oltre i 49 giorni o sette settimane.