Il caldo e il sole rendono da un lato più propensi a scoprire le gambe e dall’altro tendono a metterle a dura prova: tornano allora i disturbi che possono minarne la salute o anche solo l’aspetto estetico. È il caso di quelli che vengono comunemente chiamati capillari e che in medicina sono invece indicati con il termine teleangectasie. Sono dilatazioni delle piccolissime vene degli strati cutanei più superficiali che appaiono sottopelle come piccoli serpentelli di colore rosso, blu o viola. Le donne sono maggiormente interessate dal problema della teleangectasie, il rapporto è di tre a uno rispetto agli uomini anche se negli ultimi anni il disturbo si sta diffondendo anche nell’universo maschile.
Quello dei capillari è essenzialmente un problema di tipo estetico. Non portano sintomi anche se, rientrando nella categoria della malattia venosa cronica, può capitare che alle micro varici siano associati i sintomi tipici di questo disturbo come stanchezza e pesantezza delle gambe, gonfiore serale e anche un senso di bruciore.
È molto probabile che la figlia di una donna con questo tipo di problema, lo svilupperà a sua volta. Ci sono poi altre cause che possono favorirne la comparsa dei capillari: in primo luogo alterazioni di tipo ormonale, soprattutto gli estrogeni, ma anche il progesterone, e quindi l’assunzione della pillola anticoncezionale. Poi, più gravidanze, l’avanzare dell’età, il sovrappeso, l’obesità, la cellulite e un’attività lavorativa sedentaria o che costringa a rimanere in piedi a lungo.
Niente esami più o meno invasivi, per raggiungere una diagnosi di teleangectasie è sufficiente l’occhio allenato del medico. L’unica cosa da fare è quella di rivolgersi a uno specialista, un angiologo o un chirurgo vascolare. Il medico accerterà così la presenza di teleangectasie, l’eventuale associazione a varici, la presenza o meno di sintomi e valuterà quindi se c’è la necessità di iniziare un trattamento.
Solo nel caso in cui alle microvarici siano associati i sintomi della malattia venosa cronica può essere utile un trattamento farmacologico con flebo tonici, che aumentano il tono della parete venosa e protettori dell’endetelio, ossia del tessuto che riveste internamente tutti i vasi. La chirurgia non ha indicazione nelle teleangectasie, ma ci sono due trattamenti indicati: la scleroterapia e la laserterapia. La prima prevede l’iniezione nei capillari di un liquido in grado di farli chiudere, portando così alla loro scomparsa, o riduzione, mediante processi di riassorbimento. Il liquido viene iniettato in piccolissime dosi in diversi punti e per di più sedute utilizzando un ago molto sottile. La seconda possibilità è il laser che agisce coagulando le micro varici.