È bello da vedere (grazie alla proverbiale perfezione estetica nipponica) e pare abbia proprietà afrodisiache. Se la dieta mediterranea aiuta a mantenerci in salute, quella del Sol Levante è ideale per mantenere lontano i chili di troppo. Ma sarà vero? I pareri in proposito sono molto discordanti.
Il sushi è antitumorale
A sostenerlo sono i ricercatori del Cancer Center Research Institute e del Cancer Center Hospital di Aichi in Giappone, che hanno attentamente controllato e confrontato le abitudini alimentari di migliaia di giapponesi. In Giappone l’incidenza del tumore al polmone è pari a circa 2/3 di quella degli altri paesi industrializzati e la ragione risiederebbe nel gran consumo alimentare di sushi. In particolare, spiegano gli scienziati, l’alto contenuto di grassi polisaturi nell’olio di pesce protegge l’organismo dalla malattia. È risaputo che l’omega 3 per gli uomini è un ottimo baluardo per la salute della prostata.
Il sushi fa bene a cuore e arterie
Gli acidi omega 3 contenuti nel pesce, secondo i più recenti studi scientifici, concorrono a difendere uomini e donne da diabete e malattie cardiovascolari. Consumare pesce crudo può essere pericoloso, ma l’aceto giapponese riduce notevolmente i rischi perché è un eccellente conservante naturale.
Il sushi non fa ingrassare
Secondo gli esperti di Medicina Interna e Geriatria dell’università Cattolica di Roma, che hanno pubblicato i risultati di uno screening condotto in una speciale “camera misura calorie”, alimentarsi con pesce e carne senza condimenti, verdura frutta e riso, come fanno i giapponesi, è un’efficace dieta preventiva per molti disturbi del metabolismo. Non a caso i nipponici difficilmente sono obesi e raramente soffrono di malattie cardiovascolari.
Ritarda l’invecchiamento
Il wasabi, la salsina che accompagna il sushi, è a base di rafano, un ingrediente che ha un altissimo potere antiossidante e ritarda l’invecchiamento. Da un punto di vista nutrizionale l’abbinamento di pesce crudo (ricchissimo di acidi grassi omega 3 e 6 e di proteine) riso (che contiene gli amidi necessari ad assimilare le proteine) e alghe (fonte di fibre, vitamine, ferro, magnesio e zinco) è decisamente equilibrato.
Quale il rischio di mangiare pesce crudo
Nasconderebbe una minaccia per la salute, poco conosciuta, ma non per questo meno offensiva: l’ANISAKIS. Un temibile parassita che può infestare il 70 per cento dei prodotti ittici e predilige proprio il pesce crudo o poco cotto. Una volta ingerito si deposita nella parte bassa dell’intestino e può dar luogo a manifestazioni allergiche o causare forti dolori che possono essere confusi con quelli tipici della peritonite.
Consiglio: non superare i sei pezzi di sushi alla settimana.