A volte l’acidità di stomaco può essere cosi forte da scatenare tachicardia e dolore al petto, si tratta della sindrome reflusso gastroesofageo, in pratica, i sintomi da infarti provocati dalla risalita nell’esofago dell’acido prodotto dallo stomaco per metabolizzare i cibi. L’esofago è il canale che congiunge lo stomaco alla bocca, e non sopporta a lungo questo tipo di trattamento. Se si ricorre al pronto soccorso le diagnosi più frequenti per il forte dolore al petto sono due: infarto o reflusso gastroesofageo. Ma perchè tanto dolore, la tachicardia, i sudori freddi? Si chiama sindrome proprio perchè provoca sintomi diversi, associati fra loro in modo variabile. Il bruciore è il più comune, e il dolore si può irradiare fino alla schiena. Ma il reflusso gastroesofageo provoca persino l’asma, o corrode lo smalto dei molari, i primi denti che l’acido incontra nella bocca.
Fra i tanti accorgimenti, naturalmente, c’è quello alimentare, seguire un corretto regime aiuta ad evitare, dove possibile, l’insorgere del reflusso gastroesofageo. Vediamo come si potrebbe oganizzae la giornata.
A colazione
Per evitare spiacevoli reflussi, la tua colazione può prevedere il latte (mai mischiato con ilo caffè o il cioccolato in polvere) o lo yogurt, dei biscotti secchi, dei corn flakes (senza cioccolato). Se non hai sintomi da un po’ di tempo, puoi concederti l’unico caffè della giornata, ma decaffeinato. No alle merendine e ai pasticci. Proibito anche il tè, se è quello verde, non deve contenere teina.
Lo spuntino del mattino
Può essere a base di frutta fresca di stagione, evitando agrumi e i cibi acidi in genere. Privilegia pere, mele e banane, che vanno consumate sempre come spuntini, lontano dai pasti. No ai succhi di frutta, piuttosto bevi acqua minerale non gasata.
A pranzo
Punta su un piatto unico, ad esempio consuma un primo o un secondo con contorno di verdure. Ottime scelte il pesce e le carni bianche. In generale evita gli intingoli, le salse e gli alimenti troppo piccanti o elaborati. Bevi poca acqua non gasata. La frutta lontana dal pasto.
Finito il pranzo
Non stare seduta, la cosa peggiore per chi soffre di reflusso gastroesofageo è restare seduto a lungo o fare la pennichella, l’addome comprime lo stomaco e causa l’acidità, meglio fare quattro passi.
A cena
E’ consigliato fare il contrario del pranzo, se hai mangiato il secondo, allora via libera ad un piatto di pasta o risotto, seguito dalle verdure di stagione. Il segreto è consumare sempre un monopiatto.
Prima di andare a letto
A poco servono il doppio cucino o la testata del letto alzata per evitare il reflusso gastroesofageo, il consiglio è di aspettare almeno tre ore prima di coricarsi e non bere prima di dormire.