La scienza ha dimostrato che le proprietà attribuite a questa radice dalle antiche popolazioni andine hanno un fondo di verità, visto che la sessualità maschile può trarne effettivi vantaggi
Alla maca si attribuisce un potere a dir poco miracoloso, tanto da meritarsi l’appellativo di pianta della vita in quanto contribuirebbe a migliorare la fertilità. Ha effetti benefici sulla fertilità maschile. Se fino ai primi del Novecento poteva essere considerata soltanto una credenza popolare, oggi si può affermare con certezza che questa pianta ha reali effetti positivi sull’attività sessuale maschile. Diversi studi condotti sia sui ratti sia sull’uomo hanno dimostrato che la maca favorisce, in modo relativamente moderato, la produzione di spermatozoi.
La maca, inoltre, funziona quasi come un vero viagra naturale, in quanto aiuta ad alleviare gli effetti negativi dell’impotenza e favorisce l’erezione.
La maca è un tonificante naturale
A dimostrarlo è una ricerca che ha coinvolto 50 uomini con disfunzione erettile, ai quali veniva data ogni giorno una dose di 2.400 mg di estratto secco (o un placebo). Al termine dello studio, durato tre mesi, è stato evidenziato un miglioramento della funzionalità erettile in entrambi i gruppi, ma con risultati significativamente superiore negli uomini che avevano preso la maca.
Un’alleata contro la stanchezza
In generale, la maca è un rimedio naturale che offre benefici per l’intero organismo. Le sue proprietà toniche e adattogene le hanno consentito di meritarsi l’appellativo di ginseng peruviano: infatti, stimola il sistema nervoso, incrementando le capacità di concentrazione, la lucidità e la memoria. Può essere quindi d’aiuto per chi soffre di stanchezza o svolge un’attività intellettuale impegnativa, o per combattere lo stress in generale.
La maca si può prendere soprattutto in forma di estratto secco nebulizzato e titolato in beta ecdisterone minimo 1,5 per cento. Si può trovare in erboristeria o in farmacia in forma di capsule oppure di compresse ed è consigliabile prenderne dai 5 agli 8 mg per ogni chilo corporeo al giorno, meglio se suddivisi in due dosi lontane dai pasti.