Manovre dolci che stimolano il sistema linfatico, attivano il microcircolo, migliorano l’ossigenazione dei tessuti. Il linfodrenaggio è una tecnica che si rivela particolarmente utile per intervenire con decisione e insieme con grande delicatezza su cuscinetti, cellulite, gambe gonfie, ma anche per dare nuova luce a un colorito spento. Il linfodrenaggio con il metodo del dottor Vodder nasce per curare diverse malattie del sistema linfatico. Da tempo, però, viene utilizzato anche in campo estetico per le sue benefiche azioni.
Le azioni principali del linfodrenaggio
Antigonfiore: aiuta a ridurre i gonfiori dovuti al ristagno di liquidi, presenti soprattutto a livello delle gambe quando si soffre di cellulite o di cattiva circolazione, ma anche nel periodo premestruale e in gravidanza. Non a caso, la sensazione che si percepisce dopo una seduta è quella di sentirsi sgonfi e leggeri.
Stimolante sulla circolazione: attivando il microcircolo, il linfodrenaggio accelera i processi di ricambio del sangue e migliora l’ossigenazione dei tessuti con risvolti positivi sul tono della pelle.
Rigenerante: la rimessa in moto della circolazione linfatica e sanguigna favorisce i processi di respirazione e di nutrimento della cute, che ritrova idratazione e un colorito più sano e vitale.
In presenza di cellulite si verifica un rallentamento nel fluire del sistema linfatico, che porta a un accumulo di liquidi e scorie nei tessuti; si determina così un peggioramento dell’inestetismo, che a sua volta compromette ancora di più lo scorrimento della linfa.
Il linfodrenaggio rompe questo circolo vizioso: intervenendo con dolcezza sul sistema linfatico favorisce la rimozione dei ristagni, riduce l’edema tipico dei primi stadi dell’inestetismo e migliora l’ossigenazione di un tessuto sofferente per l’infiammazione che è sempre presente in caso di cellulite.
Oltre che da solo, il linfodrenaggio è prezioso se associato ad altre tecniche anticellulite, in particolare alla mesoterapia; praticato prima della seduta facilita la diffusione del liquido che viene iniettato, potenziando gli effetti del trattamento.
Associato a un corretto programma di alimentazione, il linfodrenaggio favorisce l’eliminazione dei grassi e ne permette una migliore ridistribuzione, in modo da limare i cuscinetti e ridare armonia all’intera figura.
Quando va evitato il linfodrenaggio
Il terapista deve rispettare le controindicazioni dal linfodrenaggio, che comprendono infezioni acute in atto con dolore, febbre, tubercolosi e tumori. Tassativamente da evitare in caso di insufficienza cardiaca e renale, ipertiroidismo, asma, vagotonia (iperattività del sistema nervoso parasimpatico, in particolare del nervo vago, che porta disturbi gastrointestinali, irritabilità e ansia) e impongono che si presti una particolare attenzione nel corso del massaggio, distribuendo il lavoro su tempi più lunghi del normale.