Si dice gotta e si pensa a una malattia antica, esclusiva di nobiluomini inglesi consumatori di carne rossa e liquori. Un disturbo che non esiste più, insomma. Invece, a sorpresa, la gotta si rivela più che mai attuale. È certo comunque che è la malattia, paradossalmente, è la più curabile ma la meno curata, proprio perchè sottostimata e considerata una malattia del passato, che non esiste più. La gotta è una malattia cronica, spesso asintomatica, dovuta all’eccesso di acido urico nel sangue. Tanto più alti sono i livelli di uricemia, tanto maggiori sono le probabilità di sviluppare la gotta, anche se non succede a tutti coloro che hanno molto acido urico nel sangue.
L’iperuricemia è dovuta a un alterato metabolismo delle purine, molecole contenute negli acidi nucleici delle cellule del corpo. Questa alterazione si traduce in aumento della concentrazione di acido urico nel sangue e nella sua deposizione, sotto forma di cristalli di urato, all’interno o in prossimità delle articolazioni o nei tessuti.
Nelle fasi iniziali, la gotta può presentarsi con occasionali attacchi di artrite acuta. Se non è adeguatamente trattata, può in seguito evolvere verso un’artropatia cronica con deposizione dei cosiddetti “tofi”. Questo danneggia le articolazioni e può causare problemi seri ai reni.
Alla base del progressivo incremento della diffusione della gotta ci sono le variazioni della dieta e dello stile di vita. Il sovrappeso, l’allungamento della vita media, gli effetti indesiderati di alcuni medicinali. L’uomo di mezza età rappresenta ancora la vittima più comune della gotta, ma la tipologia dei malati si sta modificando. C’è un ingremento fra le donne e il rischio aumenta dpo la menopausa. Vengono segnalati anche casi fra le giovani che abusano di diuretici per perdere peso.
Anche gli errori alimentari giocano un ruolo importante nell’aumentare il rischio di iperuricemia e, quindi di gotta. Per esempio, è molto diffuso il consumo della birra, che all’effetto dall’alcol unisce il fatto di essere ricca di guanosina, una purina che viene facilmente assrbita. Oggi si consumano molte bevande dolcificate con fruttosio, questo zucchero, nell’organismo, viene trasformato in 6 fosforibosio, la molecola da cui parte la produzione dell’acido urico.
Nell’85-90 per cento dei casi, il primo attacco di gotta colpisce una sola articolazione, spesso all’alluce, le altre colpite con una certa frequenza sono le caviglie e le ginocchia; raramente coinvolge più articolazioni insieme. L’attacco insorge soprattutto verso sera e si accentua durante la notte. L’articolazione infiammata si presenta arrossata, calda, gonfia e molto dolente.