In Italia ci sono tre milioni di persone che soffrono di diabete, la notizia è che potrebbero essere probabilmente la metà o un quarto se tutti conoscessero questa malattia. Perché il diabete più diffuso, il tipo 2 (solo il 10 per conto dei casi è di tipo 1) è una malattia che si previene abbastanza facilmente. E c’è tutto il tempo per farlo, dato che solitamente si sviluppa dopo i 55 anni e comunque difficilmente prima dei 40-45. Ci sono regole conosciute, altre meno. Ricordiamo che il diabete è l’incapacità da parte dell’organismo, di mantenere la glicemia, cioè gli zuccheri nel sangue, entro livelli accettabili; e che quando tale valore sale troppo, col tempo si hanno danni a vasi e nervi.
Evitare di cenare con pizza e birra, vale soprattutto per coloro che in famiglia hanno parenti con diabete, la pizza è costituita in gran parte di carboidrati, che sono zuccheri complessi: meglio di quelli semplici, ma pur sempre zuccheri. La seconda contiene anch’essa zuccheri. Pochi, ma dipende da quanto se ne beve e comunque vengono sommati a quelli della pizza. Che vadano evitati i dolci lo sanno tutti, ma bisogna rendersi conto che anche i carboidrati complessi possono essere dannosi per la glicemia e vanno limitati.
Qualche volta, misurate la glicemia dopo aver mangiato. Di solito, quando si fanno gli esami clinici, ci si presenta la mattina a digiuno. Ma se si misura la glicemia soltanto a digiuno, può succedere di essere già in una condizione di pre diabete e non accorgersene. I valori limite della glicemia, oltre i quali non bisogna andare sono, mai sotto i 70, mai sopra i 140.
Se soffrite di apnee notturne, bisogna curarle in tempo. Se russate, verificate anche di non soffrire di apnee notturne (basta farsi controllare da un otorino). Le apnee notturne sono delle sospensioni del respiro che durano dai 10 ai 40 secondi, quando si verificano il sangue si impoverisce di ossigeno. Si sapeva già che, se frequenti, sono pericolose per la pressione e per il cuore, oggi sappiamo anche il rischio di diabete.
La pancia non è solo un problema estetico, è anche a rischio diabete. Il tessuto adiposo presente nel corpo è di due tipi diversi: quello sottocutaneo e quello addominale, profondo. Il primo, anche se abbonda un po’ non fa danni. Il secondo, invece, quello responsabile della pancia, libera sostanze infiammatorie che con il tempo provocano alterazioni dei vasi: danneggiano l’endotelio, il rivestimento interno delle arterie e favoriscono l’aterosclerosi. Queste sostanze non favoriscono solo l’infarto ma anche il diabete.
Fare un esercizio fisico significa obbligare l’organismo a utilizzare tutte le sue risorse, tutte le sue funzioni. In altre parole lo si sveglia inducendo a utilizzare il grasso per produrre energia, far lavorare il cuore, far dilatare e costringere le arterie. L’esercizio fisico aiuta a dimagrire, questo significa ridurre anche il grasso addominale, ma serve se praticato con costanza, due, tre volte la settimana.