Oggi per dare più volume al seno non c’è solo il silicone, ci sono tecniche tutte naturali, che utilizzano solo tessuti e sostanze presenti nell’organismo della futura maggiorata. L’autoprotesi, vale a dire i tessuti al posto del silicone. Il volume del seno è importante (un conto è una prima, un altro una terza), ma anche la forma ha il suo peso nel risultato finale. Quando il seno è abbassato, magari per colpa dell’età, di un dimagrimento improvviso o di una gravidanza, l’effetto è decisamente più misero. In questo caso si può ricorrere all’autoprotesi, tecnica con cui si realizza una sorta di protesi utilizzando i tessuti stessi della persona.
In anestesia generale, si divide in due parti la ghiandola mammaria, in senso orizzontale, poi si è àncora la parte inferiore al muscolo pettorale per mezzo di fili di sutura che si riassorbiranno in alcuni mesi. Grazie all’ancoraggio, questa porzione di ghiandola acquista la forma di una piccola palla. In questo modo l’autoprotesi, cioè la protesi naturale ottenuta con il rimodellamento della ghiandola mammaria, diventa il nucleo tondeggiante del nuovo seno.
La parte superiore, che contiene il capezzolo e l’areola, viene chiusa sopra l’autoprotesi, come se fosse un mantello. La proiezione in avanti, che negli altri interventi viene garantita dalla protesi artificiale, qui è data dall’effetto combinato dell’ancoraggio e della copertura a mantello. Si cuciono le incisioni, con suture sempre più efficaci, per una guarigione dei tessuti più rapida ed esteticamente più gradevole.
Il tempo di recupero dopo un’autopresi dipende dalla qualità della cute: sette-dieci giorni per i movimenti normali (con due-tre medicazioni al giorno per detergere le ferite), un mese circa per quelli più impegnativi, come fare ginnastica. Durante la prima settimana si consiglia di non fare docce, ma semplici impacchi di soluzione fisiologica. La visibilità delle cicatrici è determinata in buona parte dalla capacità genetica dei tessuti di rimarginarsi. Un aiuto è dato oggi dalle creme siliconate, dall’azione antinfiammatoria e antiossidante, che evita la formazione di cicatrici in rilievo e molto visibili.
I risultati sono mammelle più piene e più proiettate, cioè più sporgenti. Hanno, insomma, riacquistato parte della tipica esuberanza della giovinezza. Per un mese dopo l’operazione bisogna indossare un reggiseno particolare, più consistente di quelle normali, che però permette la libertà di movimento.