Ogni giorno l’organismo entra in contatto con una quantità enorme di microrganismi: virus, batteri, miceti (funghi), protozoi. Nella maggior parte dei casi, non si ammala. A volte sì, ma guarisce presto. Altre volte, invece, non guarisce presto. Perché? Non è facile capire che cosa accade nell’organismo quando viene aggredito. Perché un batterio innocuo si trasforma in letale? E perché a volte le difese naturali sono efficaci e altre volte no? Lo studio del sistema immunitario, cioè le difese naturali dell’organismo, è uno dei campi più affascinanti della ricerca.
E uno dei più utili, per arrivare a definire strumenti di cura di importanti malattie. L’ennesima riprova di questa rilevanza è stata l’assegnazione del premio Nobel per la Medicina a tre studiosi di immunologie. Secondo gli specialisti, lo studio del sistema immunitario è come “un’assicurazione sulla vita della specie umana, nel Terzo Millennio”.
Si chiama sistema immunitario l’insieme delle difese naturali grazie alle quali un organismo si difende da ogni agente che possa provocare malattia e/o infiammazione (patogeno) e dunque comprometterne l’integrità. Quello immunitario è uno dei sistemi più complessi del corpo umano e molti dei suoi meccanismi di funzionamento sono ancora da scoprire. È formato da un insieme di cellule e mediatori chimici che agiscono in modo integrato tra loro, difendendo l’organismo quando viene a contatto con una potenziale minaccia.
Di base, il sistema immunitario è in grado di distinguere tra: corpi e materiale (interno o esterno) che non costituiscono un pericolo e, dunque, possono essere conservati; corpi e materiale (interno o esterno) che sono nocivi per l’organismo e, dunque, vanno eliminati.
Il fatto che un microbo causi problemi all’uomo non dipende solo dalla sua aggressività o dalla sua strategia. Perché il sistema immunitario funzioni bene è importante lo stato di salute generale e l’interazione con l’ambiente. Un esempio: tutti gli individui vengono a contatto con le spore del fungo Aspergillus, sia all’aperto sia in ambienti chiusi. È comune, ma non si ammalano, perché il sistema immunitario riconosce e neutralizza le spore, che sono “innocue”.
Ma se una persona sta seguendo una cura contro il tumore, ci sono probabilità che si ammali di aspergillosi (un’infezione spesso letale nelle persone con leucemia). La terapia antitumorale indebolisce le sue difese e l’organismo non è in condizione di contenere la presenza delle spore. Un altro elemento che gioca a favore nella lotta contro gli agenti aggressivi, è che il sistema immunitario ha una specie di memoria. È capace di ricordare le infezioni e gli incontri già avvenuti con certi agenti: se si è avuto il morbillo, o ci si è sottoposti al vaccino, non si ammala più. Ilsistema immunitario ricorda. E questa memoria è una proprietà essenziale, di cui gli studiosi devono ancora capire il funzionamento.