La pet therapy è una pratica in uso da anni, cani, cavalli, asini (Onoterapia), un amico a quattro zampe, a volte, ti salva la vita. Non si era mai parlato di gatti, notoriamente indipendenti, più amanti dell’ambiente che del proprietario ma, l’Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, lancia la proposta di portare i gatti in ospedale per migliorare la qualità di vita dei degenti, soprattutto anziani e bambini. Il presidente dell’associazione spiega che impiegare un gatto nell’ambiente ospedaliero si colloca nell’ormai consolidato solco della pet therapy, un trattamento di supporto a vari tipi di disturbi che prevede la presenza di animali coinvolti sono i cani, di recente introdotti anche in case di riposo per anziani.
La pet therapy ha innumerevoli vantaggi, perché la presenza di una bestiola affettuosa e morbida, di cui occuparsi, regala grande benessere ai degenti, li conforta, dona serenità e nel caso di anziani li fa sentire socialmente utili. I benefici ci sono anche sul piano della saluta: una persona sta obiettivamente meglio, coccolando un animale.
La proposta è di introdurre gatti nei reparti di degenza riservati a bambini e anziani. Si tratterebbe di luoghi selezionati, i gatti non entrerebbero nei reparti di chirurgia, emergenza e urgenza e rianimazione. Sul fronte malattie che i gatti potrebbero portare, si adotterebbero delle precauzioni, i gatti da far entrare in corsia sarebbero naturalmente visitati e controllati e, una volta giudicati sani, otterrebbero le autorizzazioni sanitarie necessarie per avere l’accesso libero sia nelle parti comuni sia nelle stanze dei degenti.
I gatti non verrebbero introdotti in luoghi dove i malati sono sottoposti a trattamenti particolari, o a contatto con strumentazioni delicate. Sarebbero destinati a luoghi di degenza prolungata, con grande beneficio per chi deve restare a lungo in ospedale e si può intristire per questo. Il presidente dell’associazione precisa che, sulla scorta di esperienze conosciute direttamente come quella dei cavalli in carcere, che la presenza di un gatto in ospedale possa giovare molto all’umore dei pazienti, specialmente se si tratta di bambini o anziani soli, che provano piacere e si sentono appagati nel prendersi cura di un gatto.
Photo Credits | Getty Images