Dopo la storia di ieri della giovane donna che non riesce a smettere di restare incinta oggi vi parlo di un altro fatto che ha a che vedere con la gravidanza e che vede come protagonista Donna Kelly, una 29 enne che pur di riuscire a portare a termine il parto ha vissuto 3 mesi a testa in giù in un letto d’ospedale.
Donna aveva la cervice indebolita dalla prima gravidanza andata a buon fine e proprio per questo non era in grado di portarne altre a buon fine (aveva subito già 2 aborti spontanei); così, sempre sotto la supervisione di un medico specialista ha mangiato, letto, scritto e dormito letteralmente a “testa in giù” per far sì che ci fosse meno pressione sul collo dell’utero.
Si alzava dal letto solo per andare in bagno e, seguendo questa particolare procedura è riuscita a far nascere Amelia, una piccola nata prematura che è sopravvissuta dopo essere stata in incubatrice. La giovane che è un’infermiere ginecologica racconta
Quando mi hanno proposto questa soluzione ero sorpresa, ma ero comunque pronta a tutto. A volte mi annoiavo ma non sarebbe certo stato più doloroso che perdere il mio bambino; dopo il primo aborto puoi pensare che sia stata sfortuna, dopo il secondo inizi a capire che qualcosa non va
Donna e suo marito Mark di 32 anni si preparano a passare il Natale insieme; aggiunge anche
Mi è molto pesato stare lontana da mio figlio, ma per dargli una sorella questo ed altro
Lo specialista che l’ha seguita dice che al condizione di Donna è molto rara e che gli aborti nel secondo trimestre di gravidanza si verificano solo nello 0,5% dei casi e che, sebbene il trattamento può sembrare un po’ strano è molto efficace.
Cosa ne pensate: seguireste una terapia come questa?
Via| telegraph
Foto Credits| vivarin su Flickr