Parliamo ancora una volta delle protesi al silicone PIP; all’interno del sito dello IEO, Istituto Oncologico Europeo è contenuto un comunicato che invita a non farsi prendere dal panico perché almeno fino ad oggi non è stato dimostrato un legame di causa effetto tra protesi Pip e cancro al seno.
Inoltre lo IEO rende noto che tutte le pazienti cui sono state impiantate queste protesi sono state contattate per un’ecografia mammaria gratuita ed una visita con un chirurgo plastico.
Ricordiamo che la commercializzazione delle protesi Pip era stata bloccata nel nostro paese già all’inizio del 2010; protesi che sono state impiantate anche a donne di altri paesi come in Israele e Olanda.
Jean Claude Mas, il 72 enne fondatore della Pip ha ammesso di aver utilizzato per i suoi prodotti due tipi di silicone: uno regolare, autorizzato ed un altro molto più economico, artigianale, un gel alimentare che si pensava avesse le stesse caratteristiche dell’altro; così però non era visto che si tratta di un materiale addirittura tossico.
L’altro giorno vi abbiamo riportato la testimonianza di una donna italiana che vive nella paura dopo aver scoperto che le erano state impiantate proprio delle protesi Pip; di chi è la colpa? Del chirurgo? No, probabilmente di chi ha permesso che protesi fatte con del materiale scadente venissero immesse in commercio.
Ricordo anche che ci sono donne che ricorrono alla chirurgia plastica del seno non solo per esibire una taglia in più ma anche a seguito di un tumore al seno a cui viene fatta una mastectomia e che quindi giustamente desiderano ritrovare femminilità.
Per ulteriori approfondimenti e/o maggiori informazini potete consultare il sito dello IEO.
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