Jean-Claude Mas, l’ideatore delle protesi Pip (Poly Implants prothesis) di cui oramai si parla in diversi paesi del mondo durante un interrogatorio avrebbe ammesso di sapere che il prodotto usato per le protesi non era a norma; ha spiegato
sapevo che il gel non era certificato. L’ho fatto consapevolmente perché il gel Pip era più economico e la resa migliore
Mi piacerebbe sapere come sia riuscito a nascondere una cosa del genere. Sono dati preoccupanti quelli pubblicati oggi dal Comitato medico che segue le vittime della Pip: 1.143 sono gli impianti rotti e 495 le infiammazioni al seno che hanno reso necessario l’espianto. In Francia sono 672 gli espianti che sono stati praticati; sono 20 per le autorità sanitarie i casi di donne malate di cancro al seno con protesi Pip anche se al momento non è possibile stabilire con certezza un nesso tra malattia e protesi.
Lo scandalo delle protesi Pip è arrivato anche in Cina dove sono state scoperte più di 900 protesi Pip; ed in Italia? Della situazione nel nostro paese abbiamo già parlato in diversi articoli raccontandovi la testimonianza di chi ha paura e della class action del Codacons; vi abbiamo anche raccontato che sarebbero state fabbricate anche delle protesi per testicoli, glutei e pettorali da destinare agli uomini usando lo stesso materiale delle protesi Pip. E, a questo proposito Vincenzo Mirone, ordinario di Urologia all’Università Federico II di Napoli e segretario generale della Società italiana di urologia (Siu) spiega che
sono state commercializzate anche in Italia, ma a oggi è difficile dire quando, dove e come. Per questo, sicuramente ci saranno indagini da parte delle autorità sanitarie del nostro Paese
A Londra non si sta suggerendo di rimuovere le protesi Pip ma, il Governo sottolinea che rimborserà per intero il costo dell’impianto alle donne che decideranno di toglierle.
Questa delle protesi Pip sembra davvero una vicenda senza fine che si arricchisce ogni giorno di particolari agghiaccianti.
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