I risultati delle ultime ricerche sono allarmanti, la fertilità maschile dei giovani è a rischio, per gli italiani è poco diffusa l’abitudine di sottoporsi ad una visita andrologica, non lo è per gli adulti, nè tantomeno per i giovanissimi. Un diciottenne, oggi, produce un quarto di spermatozoi in meno rispetto a un quarantenne e, se vive in una grande città, il suo potenziale di fertilità è inferiore al 30 per cento a quello di un coetaneo che risiede in provincia.
E ancora, su mille diciottenni, il 33,4 percento ha una fertilità al di sotto dei limiti di normalità, mentre l’11 percento non è potenzialmente in grado di mettere in cantiere un bebè. Insomma, un giovane su 3 è a rischio infertilità. Le cause? Gas di scarico, pesticidi e altre sostanze chimiche disperse nell’ambiente, che alternano il quadro ormonale.
I neo maggiorenni, poi, non hanno medici di riferimento e non fanno controlli. Perchè il pediatra ha smesso di vederli da piccoli, il medico di base “è roba da genitori” e non esiste più la fatidica visita di leva, che intercettava molti problemi di tipo andrologico. Così il varicocele (la dilatazione delle vene dello scroto), i testicoli retrattili o mobili (che risalgono nell’inguine) e le infezioni che non danno sintomi vengono allo scoperto solo quando gli uomini decidono di diventare padri, cioè spesso troppo tardi. Se trascurato, può portare all’infertilità. Se diagnosticato in tempo, invece, può essere affrontato anche senza chirurgia.
È fondamentale che i ragazzi perdano certe abitudini a rischio, quelle conosciute come consumo eccessivo di alcolici, fumo, droghe anche se “leggere”, ma anche le nuovissime abitudini, come tenere il computer appoggiato per ore sulle ginocchia, portare jeans troppo attillati e pantaloni shinny ultrastretti, fare overdose di lampade abbronzanti, saune e bagni turchi, che sono diventati l’ultima moda.
Tutte queste abitudini innalzano la temperatura dei testicoli, alterando la produzione degli spermatozoi. Bisogna anche fare attenzione al cellulare, meglio evitare di tenerlo nelle tasche anteriori dei pantaloni, stando agli studi, anche se non ci sono risultati definitivi, le radiofrequenze possono ridurre del 20 per cento la mobilità degli spermatozoi.
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