Il colesterolo elevato è uno dei fattori di rischio più temibili per la salute dell’organismo e, in particolare, del sistema cardiovascolare. Per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo (LDL), evitando che si accumuli sulle pareti dei vasi sanguigni, si può ricorrere ad alcuni efficaci rimedi fitoterapici.
Il colesterolo non è tutto uguale: c’è quello cattivo o LDL, che si accumula nei vasi, ostacolando la circolazione, e quello buono o HDL, che trasporta il colesterolo cattivo al fegato, dove viene eliminato. Per riequilibrare il tasso dei due elementi nel sangue, è utilissimo il ginseng per la sua azione ipocolesterolemizzante, ipotensia e vasodilatatrice. Si consiglia di bere una tisana (15 g di estratto secco in 200 mg di acqua bollente) ogni sera per almento tre mesi.
Ottima per riequilibrare il colesterolo nel sangue è anche la caigua, una pianta originaria della cordigliera andina, utilizzata da sempre dalle popolazioni del Perù per le sue proprietà di aggredire il colesterolo e ipotensive: l’estratto secco (in capsule da 30 mg) dovrebbe essere preso due volte al giorno per un paio di mesi circa.
Il tarassaco è un digestivo e anche un diuretico, che favorisce l’eliminazione del colesterolo cattivo e ne diminuisce l’assorbimento: si consiglia di prendere 30 gocce di tintura madre, lontano dai pasti, con poca acqua ogni giorno per almeno due mesi.
Un rimedio molto valido è il carciofo, che rappresenta un modulatore importante nella sintesi del colesterolo. Può essere consumato a crudo una volta alla settimana o sottoforma di infusi e tisane (10 g di estratto secco in 200 ml di acqua bollente, da bere ogni sera, dopo cena, per un paio di mesi.
Contro il colesterolo in eccesso può essere utile anche una pianta erbacea ricca di minerali, la borragine, ipotensiva e ipocolesterolemizzante: si consiglia di prendere 2 cucchiaini da tè di olio di borragine prima di pranzo a cena, per almeno due mesi.
Le erbe sono preziose alleate contro il colesterolo alto, tuttavia se i valori non rientrano nella normalità dopo una cura di circa due-tre mesi, è meglio rivolgersi allo specialista per evitare rischi. Le donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero sempre chiedere consiglio al medico prima di prendere qualunque rimedio fitoterapico.
Photo Credit: Bekki Y. Photography su Flickr
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