Per riconoscere che la depressione post partum fosse per la donna una vera e proprio malattia, ci sono voluti quasi 50 anni, ed ora arriva la notizia che ne soffrono anche i papà, anche se in forma diversa dalle neo mamme. Il 70 per cento delle donne, subito dopo il parto, prova una sensazione di disagio che, inizialmente, si definisce “baby blues”, un disturbo frequente e transitorio che associa inquietudine, irritabilità e umore depressivo alla stato lieve.
Solo nel 10-20 per cento dei casi viene diagnosticata come depressione post partum che può essere accompagnata da sintomi psicotici. In questi casi, non è raro, che le neo mamme sentano delle “voci” che impongono di fare del male al neonato, oppure si convincano che il bambino possa avere qualche tipo di male, pensiero ossessivo che può portare a gesti estremi di cui, purtroppo, non è raro che la cronaca ci riferisca.
I sintomi della depressione post partum non sono diversi da quelli della depressione comune, vale a dire, perdita d’appetito, difficoltà a prendere sonno o al contrario, continua sonnolenza, assenza totale di interesse nei confronti del neonato e delle attività quotidiane. Il 50 per cento delle donne che hanno sofferto di depressione post partum dopo la prima gravidanza, ne soffrirà nuovamente per le gravidanze successive. Per questo gli esperti consigliano di non affrontare una seconda gravidanza.
La cura per la depressione post partum consiste solitamente nella somministrazione di antidepressivi, a meno che la mamma non allatti. Molto importante, oltre al trattamento farmacologico, che la neo mamma sia affiancata dalla famiglia e dal compagno per la gestione della casa e del bambino, per evitare che la situazione si aggravi. Sarebbe opportuno confrontarsi con altre mamme, dedicare del tempo a se stesse e alla cura della propria persona, riposare, fare attività fisica, mangiare regolarmente. È indispensabile evitare che la mamma spezzi il legame con il bambino è che il papà si renda conto di ciò che sta accadendo.
È notizia di questi giorni che la depressione post partum non sia più una prerogativa della mamma, ne soffrono anche i papà, soprattutto, quelli che attraversano un periodo di disagio o che hanno problemi di lavoro. Questo è il risultato di una ricerca della NYU School (Usa) guidata da Michael Weitzman e pubblicata dal “Journal Maternal and Child Health” che sancisce anche quali sono le persone più sensibili: gli uomini a rischio disoccupazione (6,50 volte più comune), coloro che vivono con una donna con sintomi depressivi (5,75 volte più comune), chi vive in povertà (1,5 volte più comune rispetto al resto della popolazione) e chi vive con bambini a cui è stata diagnosticata una patologia grave e necessita di assistenza sanitaria (1,4 volte piu’ comune).
Gli altri importati dati emersi dalla ricerca americana sono davvero allarmanti anche per i bambini, stando ai risultati, il 6 per cento dei bambini con una madre ed un padre depressi, presenteranno disturbi del comportamento.
Photo credit: Pmarta6669 su Flickr
silvia 28 Febbraio 2012 il 15:41
con tutto il rispetto, non ho avuto tempo di andare in depressione quando è nato mio figlio anzi!!! ho dovuto rimboccarmi le maniche e reagire, ero sola con pochi aiuti e ho avuto anche dei problemi fisici!! con tutto il rispetto forse bisognerebbe svegliarsi un po’!!