La mononucleosi, conosciuta anche come malattia del bacio, è una malattia infettiva contagiosa diffusa in tutto il mondo, che colpisce soprattutto soggetti di età compresa fra i 15 e i 25 anni. La causa è il virus di Epstein-Barr (EBV). Secondo recenti ricerche, nel corso della propria vita circa il 90 per cento della popolazione adulta è venuta in contatto con la mononucleosi e la maggior parte ha sviluppato anticorpi specifici senza aver mai accusato alcun segno di infezione.
La mononucleosi infatti dà sintomi solo quando colpisce soggetti con un sistema immunitario debole e di solito si manifesa come una comune malattia da raffreddamento accompagnata da stanchezza, spesso con tendenza a durare per lunghi periodi di tempo.
Come si trasmette
Il contagio con la mononucleosi può essere diretto e avvenire tramite saliva, rapporto sessuale o trasfusioni di sangue; o indiretto, tramite l’uso comune di oggetti contaminanti, come posate, bicchieri, giochi, ecc.
Come si cura
Nella maggior parte dei casi la mononucleosi è una malattia che guarisce da sola a decorso benigno, pertanto si cura con il riposo, seguendo una alimentazione adatta, in grado di rafforzare le difese e contrastare la stanchezza. I farmaci, se il medico personale li prescrive, hanno lo scopo di abbassare la febbre e ridurre gli eventuali dolori muscolari e ossei. In alcuni casi sono però necessari anche i corticosteroidi e le immunoglobuline.
Esistono anche cure alternative come l’echinacea e il sigillo d’oro, dotati di proprietà antibatteriche e antivirali. Anche l’aglio possiede utili proprietà antivirali. In alternativa, anche rimedi omeopatici, agopuntura, fiori di Bach e aromaterapia.
La diagnosi definitiva della mononucleosi però si raggiunge soltanto mediante la constatazione della presenza di linfociti caratteristici nel sangue, che si possono però riscontrare anche nel corso di altre malattie, come l’epatite virale, la malattia di citomegalovirus e la rosolia. Ma, mentre in queste condizioni la percentuale di linfociti anomali è nettamente inferiore al 10 per cento, in caso di mononucleosi la quota di cellule linfocitarie atipiche non scende al di sotto di questo valore. Per la certezza della diagnosi, occorre quindi fare esami immunologici specifici.
Photo credit: hedop3fish su Flickr
antonietta florenzano 10 Novembre 2012 il 10:24
chi è contagiato può uscire