Si parla molto di pidocchi, soprattutto sui bambini che, vivendo in una comunità scolastica e giocando con i compagni, è facile che avvicinino le teste, i pidocchi non volano, come si potrebbe pensare, ma usano i capelli a mo’ di liane, dunque, passano da una testa all’altra senza alcuna difficoltà. Va anche subito detto che non sono sintomo di scarsa igiene, possono attaccare i capelli di tutti. Detto questo, bisogna anche pensare a come eliminarli. Ci sono i farmaci tradizionali, ma esistono anche i rimedi naturali per eliminare i pidocchi.
Il sistema delle nonne era l’aceto che, facendo sciogliere la sostanza che fa attaccare le lendini al cuoio capelluto, le fa staccare facilmente passando un pettine a dentri stretti fra i capelli, il risultato è che rende più difficile l’attecchire di nuove uova, ma l’aceto da solo non basta.
Ci sono altri rimedi naturali, ad esempio mettere in infusione del timo o dell’origano per 15 minuti, bagnare i capelli con l’infuso e avvolgerli in un asciugamano, dopo almeno 15 minuti, pettinare sempre con un pettine a denti stretti e fare un shampoo.
Nelle erboristerie, farmacie e parafarmacie, se non si ha voglia di preparare i vari trattamenti per eliminare i pdocchi, ci sono prodotti già pronti come l’olio di Neem, olio essenziale di menta, eucalipto, cannella, lavanda, anice, tutti ingredienti ottimi per il palato ma anche per le bestioline fastidiose che si annidano nei capelli.
Non bisogna mai dimenticare che anche i prodotti naturali, sia per eliminare i pidocchi che per qualsiasi altro uso, possono avere le controindicazioni, è consigliabile, dunque, chiedere sempre consiglio al medico di famiglia o dove si acquista il prodotto, avendo cura di utilizzare i prodotti seguendo attentamente le indicazioni ed evitare il contatto con gli occhi, sono erbe, ma vanno sempre maneggiate con cura.
Ed è anche importante sapere che non serve a nulla utilizzare i prodotti, anche se naturali, a scopo preventivo, una dose eccessiva può causare una particolare resistenza da parte dei pidocchi.
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