Se ci fermiamo un attimo a pensare, la nostra dieta è costituita da sapori dolci e salati, cibi molto gustosi che, comunque, portano ad ingrassare. La dieta ayurvedica, invece, punta su alimenti amari o astringenti, l’insegnamento dell’antica medicina indiana si basa sul principio che bisogna nutrirsi avendo cura di preparare ogni pasto ricco di sapori, amaro, piccante, aspro, astringente, non eliminando dolce e salato, ma introducendoli in proporzioni equilibrate.
Esistono infatti gusti che aumentano o diminuiscono l’energia vata, pitta e kapha, i tre principi o dosha che, secondo l’ayurveda, sono presenti all’interno dell’universo, che corrispondono rispettivamente a aria, fuoco e acqua, e che formano la costituzione di ognuno di noi. In pratica, se sei di costituzione vata, sei snella e non avrai problemi di peso, dovessi averne, si perdono facilmente.
La costituzione pitta, di peso normale, non ha tendenza ad ingrassare, gli attacchi di fame giungono soo in caso di forti emozioni, un’arrabbiatura, per esempio. Chi deve essere sempre vigile è la costituzione kapha, robusta, ingrassa facilmente, mangia troppo e, in caso di stress, si butta sul cibo.
L’ayurveda si basa quindi sul tipo di costituzione, per dimagrire, occorre limitare drasticamente i sapori dolci e salati, privilegiando quelli piccanti, amari e astringenti che riducono l’energia di tipo kapha che favorisce gli accumuli di grasso e la cellulite edematosa.
Le spezie come zenzero, curcuma, cumino, sono molto utili per dimagrire, ideali per chi è in soprappeso e soffre di metabolismo lento. Non solo le spezie, ma anche le bevande calde mantengono acceso agni, la digestione, per questo l’ayurveda suggerisce di accompagnare i pasti con bevande tiepide, perché quelle fredde rallentano la digestione e aumentano kapha favorendo il soprappeso.
La bevanda migliore è il tè verde perché ha sapore astringente e un ottimo effetto antifame. Invece, vino e alcolici rallentano lo smaltimento dei grassi. La medicina ayurveda, sostiene che per perdere peso non bisogna dimenticare che lo yata è attivo soprattutto tra le 2 e le 6 del mattino e tra le 14 e le 18, per stimolarlo alzati presto, poi bevi un bicchiere di acqua tiepida con una spruzzata di limone e un pizzico di zenzero. Kapha, che prevale tra le 6 e le 10 e tra le 18 e le 22, è invece l’energia della lentezza e dell’assimilazione. Ecco perché devi mangiare il meno possibile in queste ore e soprattutto evitare continui spuntini.
Pitta, la forza del fuoco, è influente tra le 10 e le 14 e tra le 22 e le 2, in queste ore il metabolismo è più attivo e la digestione migliore, dunque, il consiglio ayurveda è di pranzare verso mezzogiorno e di sera, limitarsi ad una cena leggera.
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